Life Coach Vittoria Diamanti

Diventare Life Coach di Nicchia. Intervista a Vittoria Diamanti

Come si diventa Life Coach? E cosa fa il Life Coach per davvero? E come si vince una malattia cronica e incurabile per iniziare a girare il mondo? Ne parliamo con Vittoria Diamanti.

Ciao Vittoria
“In ogni fine c’è anche un inizio.” (cit.)
Iniziamo da questa domanda: chi sei?

Chi sono? Una sognatrice, entusiasta della vita, curiosa e sempre in movimento da una parte all’altra del pianeta.

Mi presento…

Sono Vittoria Diamanti, anni 37, Life Coach e Insegnante Heal Your Life®.

Vi sto scrivendo da Bali, il mio posto preferito nel mondo… per ora! 🙂

Lavorare in remoto mi permette di unire le mie due più grandi passioni: la crescita personale e il viaggio.

Prima viaggiare era un modo per evadere, per scappare da una realtà che mi stava stretta e per non affrontare quegli ostacoli che, metaforicamente parlando, ogni “viaggio dell’Eroe*” prevede.

* “Il viaggio dell’Eroe” – mi permetto di illustrare ai miei lettori meno smaliziati – è il viaggio dell’Io per raggiungere l’Autorealizzazione (detto proprio in due parole); ma è anche il nome della conferenza che Vittoria sta organizzando a Milano… continua a leggere… [N.d.R.]

Ma “prima di cosa” ti starai chiedendo…

Prima di fare la Life Coach?

Beh, prima di aver compreso che ero io l’artefice della mia vita e che potevo scegliere come viverla.

Ora ti racconto!

Per 30 lunghi anni ho “girato il mondo” con una compagna di viaggio scomoda: la fibromialgia.

I medici la chiamano malattia cronica ed incurabile…

Io oggi lo chiamo “mal di vivere”!!!

E aggiungo che non c’è cura perché non c’è malattia!

Compreso e capito che solo io potevo saltarne fuori, 4 anni e mezzo fa decido di affidarmi ad una Life Coach e la mia vita cambia radicalmente.

Inizio a vivere davvero e ad assumermi ogni tipo di responsabilità.

Tutta quella sofferenza me la sono buttata alle spalle, con grande impegno, coraggio e alle volte tanta fatica.

Oggi non sono più arrabbiata per gli anni che la fibromialgia mi ha costretta a letto – piena di dolori itineranti e con una stanchezza che non ti permette nemmeno di fare 1+1 – ma sono focalizzata su quello che oggi posso fare.

Oggi continuo a viaggiare ma con uno spirito nuovo: per arricchirmi, per conoscere, per la mia sete di sapere e per imparare tutte quelle cose che il “brain fog” – altro compagno di viaggio scomodo – non mi permetteva di assimilare prima.

Una di queste era l’inglese, fondamentale se si vuole intraprendere una vita da nomad worker.

Oggi godo di ottima salute e ho trovato la mia missione di vita grazie proprio a quella sofferenza durata una vita che ai tempi mi ha procurato solo tanta rabbia e frustrazione.

Era “semplicemente” la mia opportunità per crescere, per evolvere e per andare alla scoperta della vera Vittoria e tornare a brillare.

C’è chi dice che il mio destino sia scritto nel mio nome e non vi nego che, inizio davvero a crederci!

Come hai capito che volevi fare la Life Coach?

Anni fa ho scelto di passare il favore e di divulgare la mia storia sul web per arrivare a più persone possibili e spiegare che dalla sofferenza della fibromialgia, e non solo, si può uscire.

E anche di non credere a chi non vi da speranza perché io ne sono l’esempio vivente.

In questi anni ho visto accadere veri e propri miracoli, ho studiato, studiato tantissimo, non ho mai smesso di fare un lavoro sempre più profondo su Vittoria, alla scoperta della mia unicità e del mio valore, per poter aiutare tutte quelle persone che hanno deciso di affidarsi a me come Life Coach e intraprendere un percorso di crescita personale.

Come hai utilizzato il web per promuoverti? Come trovi i tuoi clienti?

Il web è uno strumento davvero potente: oggi ho clienti in tutto il mondo.

E quel che vi posso dire è che non c’è gioia più grande del vedere persone che dopo tanto tempo di sofferenza tornano a vivere… ma vivere davvero!

Fin dai tempi che stavo male avevo realizzato dei video su youtube con grande vergogna e paura del giudizio ma il fine era davvero troppo importante.

Pensate che una delle mie credenze più radicate era una frase che ripetevo spessissimo:

“Meglio tutta la vita dietro le quinte che un’ora sul palcoscenico!”

Ogni volta che guardavo il telegiornale o un film o uno spettacolo a teatro mi chiedevo come potessero fare a vivere con l’ansia ogni giorno, con la paura di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato!!! 😉

Realizzare video su youtube fu uno dei momenti dove mi sentii lontana migliaia di km dalla mia zona di comfort.

Finire online a raccontare la mia storia!?! Con la mia voce!?! Io che cavolo avevo da dire?!?

Mi vergognavo.

Ma è proprio lì che accadde il miracolo, uno dei primi, forse il primo che imparai a cogliere.

Non avevo idea del “rumore” che potesse fare un video sui social, me ne resi conto solo quando, invitata ad una conferenza sul benessere, mi corsero incontro persone a me sconosciute ringraziandomi perché le mie parole le avevano toccate talmente tanto che anche loro si erano messe in cammino per uscire da tanta sofferenza.

Alcune di loro, oggi, ce l’hanno fatta proprio come me.

E poi una sera mi venne incontro un ragazzo e senza dirmi nulla mi abbracciò e mi sussurrò: “Se sono vivo è grazie a te!”

E poi una sera, ero in un locale con amici, mi venne incontro un ragazzo, senza dirmi nulla mi abbracciò e mi sussurrò all’orecchio: “Se sono vivo è grazie a te!”

Immaginate l’emozione.

Da quel momento iniziò la mia vera e propria missione.

E’ stato quello il momento della “Decisione”? Quando hai deciso che avresti fatto la Life Coach? Cosa hai fatto per mettere in pratica questa tua decisione?

Iniziai a fare corsi su corsi, a scrivere post su Facebook, a farmi conoscere, a studiare e leggere… giorno e notte.

E proprio in quel momento iniziarono ad arrivare le prime richieste di lavoro.

Per una serie di incastri perfetti, che sono quelli che ancora oggi rendono la mia vita magica, mi ritrovo nel posto giusto al momento giusto, ma ovviamente all’inizio non me ne accorsi.

La chiusura di una relazione poche settimane prima di Natale mi spinse ad acquistare un biglietto per la Thailandia.

Partii piuttosto triste… ma tornai al settimo cielo!

Eh sì: l’Universo ha sempre in mente un piano migliore del nostro! 😉

La sera prima andai a letto e tra me e me mi dissi: “Ho bisogno di capire come fare ad impostare la mia attività solo online così che i miei clienti si abituino fin da subito a sessioni di coaching su Skype e io appena posso inizio a girare il mondo.”

Bene, su una spiaggia di Rawai, a Phuket il giorno dopo, incontro un ragazzo neozelandese, l’unico che si trovava lì in quel momento, e…

Indovinate un po’ cosa mi rispose alla domanda: “Che fai? Vivi qui o sei in vacanza?”

Lui: “Giro il mondo e lavoro, mi serve solo il mio pc e una buona connessione wi-fi.

Ta naaaa naaaa naaaaa 🙂

Ero nel posto giusto al momento giusto!

Dovevo rimanere in Thailandia 15 giorni perché poi avrei raggiunto Bali… Cambiai i miei programmi e rimasi 45 giorni con lui che mi raccontò tutto del suo lavoro e di quel che avevo bisogno per iniziare a lavorare solo online.

Tornata in Italia in pochi mesi tutto era pronto: sito, blog, logo.

E’ stato un crescendo…

Ho sempre avuto clienti e ho sempre ricevuto ottimi feedback ma quel ha fatto la differenza credo siano i tanti piccoli ingredienti che, al giorno d’oggi, non si possono sottovalutare, soprattutto in un mondo come il mio, dove le persone hanno aspettative molto alte perché soffrono e sperano davvero che dopo essere passati da uno specialista all’altro, tu possa essere quello che li aiuta per davvero.

Essendoci passata riesco ad entrare facilmente in empatia con loro, hanno fiducia in me e si riconoscono molto bene nelle parole che dico. Questo credo sia la mia strategia vincente. Se ci sei passato da tanta sofferenza e l’hai risolta tu per prima, puoi davvero aiutare l’altro.

Oggigiorno ci sono davvero milioni di strategie per emergere sul web, io ad oggi ti posso dire che ne ho utilizzate ben poche. Ma non perché le reputi secondarie, anzi, ma perché le persone sostanzialmente “comprano” me e la mia professionalità.

Un consiglio per emergere sul web?

E’ fondamentale esporsi, metterci la faccia, essere disposti a rispondere ad obiezioni, alle volte scomode.

Prima le temevo, tendevo a difendermi…

Oggi le ringrazio perché sono quelle che mi fanno crescere ogni giorno e mi fanno mettere in discussione.

Sono sempre molto presente, rispondo a tutti, non con email o messaggi predefiniti, ma specifici sulla persona e questo li fa sentire a casa, coccolati.

Lavoro tanto grazie al passaparola e grazie alle testimonianze di chi ha ottenuti risultati straordinari con me.

Spesso mi chiedono chi me lo fa fare? Beh, posso solo risponderti così: la mia coscienza.

Perché lavori molto? Il Life Coach è un lavoro stancante?

Non è un target semplice e ti confesso che alle volte arrivo a sera che sono sfinita e ho bisogno di giorni per ricaricarmi.

Non seguo solo fibromialgici ma anche persone con altri disturbi come vulvodinia, depressione, mal di vivere, anoressia, dipendenze… ma anche ragazzi che non si sentono soddisfatti della loro vita o persone che vogliono cambiare lavoro o vita e non sanno come fare, insomma qualsiasi cosa faccia stare male un essere umano io la tratto con la medesima cura.

Vivo per loro, oggi me lo posso permettere perché non ho una famiglia, non ho figli, non ho un fidanzato, scrivo moltissimi contenuti ogni giorno, mi sto organizzando per creare un corso online per fibromialgici perché devi sapere che, solo in Italia, sono 5 milioni… 9 milioni in Polonia.

E poi tornerò presto a Milano per organizzare una conferenza dove ho invitato 15 persone che racconteranno la loro storia di guarigione e saliranno sul palco con me per dare speranza e dimostrare che, se lo si vuole davvero, si può migliorare la qualità della propria vita.

Mostrare gli esempi di “chi ce l’ha fatta”… in un altro ambito è quello che sto facendo anch’io con queste interviste: leggere le storie degli altri ci fa capire che possiamo farcela anche noi. Ci fa capire anche COME potremmo farcela…

Sono una fan della condivisione, a me la condivisione ha salvato la vita.

Di contenuti siamo pieni: ognuno dice la sua e sul web si trova davvero di tutto.

Quello in cui credo però è che, in una società come la nostra, oggi ci sia bisogno di esempi concreti, di poter toccare con mano i risultati.

C’è bisogno di sapere come poter modellare chi ce l’ha fatta e questa è esattamente la mia missione.

Noi vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri.
Salvador Allende

Quindi, indipendentemente da tutte quelle strategie che oggi la tecnologia offre, credo che esporsi, essere eticamente corretti, essere disponibili e ascoltare con interesse il nostro interlocutore sia fondamentale per avere un business di successo.

Ma credo anche che tutto questo può esserci se ciò che fai ti appassiona a tal punto che la mattina, quando apri gli occhi, non vedi l’ora di iniziare e portare il tuo valore aggiungo al mondo.

Dopo aver viaggiato in lungo in largo per tantissimi anni da Ottobre ho scelto di partire, lasciare l’Italia, regalare casa a mio fratello, vendere la macchina e staccarmi da tutto quello che non mi serviva più.

Ho alleggerito lo zainetto del superfluo e posso dire che la sensazione di libertà che si prova è qualcosa di indescrivibile, difficile da comprendere se non la si vive in prima persona.

Ma quindi hai sempre avuto clienti? Anche quando non avevi un sito web avevi già clienti? E come li trovavi?
E una volta che hai fatto il sito? So – visto che lo faccio di lavoro – che non basta avere un sito per ricevere decine di richieste da potenziali clienti… Ci vuole ancora un ingrediente fondamentale, una buona dose di impegno e soprattutto… tempo! Tu come hai fatto?

Ancor prima di pensare che avrei potuto fare la Life Coach avevo iniziato a fare dei video dove raccontavo la mia storia. Condividevo questi video su Facebook e youtube.

Dato che i fibromialgici sono disperati, in quanto non gli viene data alcuna speranza di guarigione, passano le giornate sul web a cercare una soluzione e così, riferendomi ad una nicchia ben precisa, tantissimi arrivarono a me.

Col tempo ho capito che avrei voluto dedicare la mia vita a chi soffre e così ho iniziato a studiare, leggere, imparare, fare corsi su corsi, chiedere, informarmi, non mi sono mai fermata e sono arrivata oggi ad una consapevolezza tale che la fibromialgia è davvero una lingua che io conosco alla perfezione e solo chi c’è passato può comprenderla.

Ho dedicato gli ultimi 3 anni della mia vita a portare avanti questo progetto in cui ripongo tutte le mie energie ogni giorno.

L’impegno è totale: non esiste week end, Natale o Capodanno, le persone stanno male 24 ore su 24 e 7 giorni su 7!

Se decidi di esserci ci sei totalmente. So che non potrò andare avanti così per molto a dedicarmi al prossimo con questa costanza ma per ora va bene così!!!

Il tuo più grande errore?

Per me non esistono errori ma solo esperienze.

Ogni scelta ti insegna qualcosa, qualsiasi essa sia.

Questa filosofia di vita mi permette di sentirmi libera, so che, nonostante tutto andrà tutto bene.

Il tuo più grande successo?

Aver scoperto chi sono veramente e aver capito cosa davvero mi fa battere il cuore!

E poi, ovviamente, aver dimostrato al mondo che, se lo si vuole davvero, si può uscire dalla sofferenza della fibromialgia nonostante la medicina ufficiale continui a sostenere che sia una malattia cronica ed incurabile.

La scelta più azzeccata che hai fatto nella tua vita?

Quella di aver scelto di essere libera.

Libera di decidere, libera di scegliere, libera di esprimermi, libera di essere Vittoria in ogni situazione, libera da tutto ciò che mi teneva ancorata alla sofferenza, libera di prendere e partire quando voglio, libera di prendermi cura di me, libera di acquistare un volo due ore prima della partenza, libera di sentirmi libera!!!

Che percorso consiglieresti ad un aspirante Life Coach?

La prima cosa che consiglio a tutti quelli che mi fanno questa domanda è di fare un grosso, grossissimo lavoro su se stessi perché se si vuole davvero aiutare gli altri bisogna aver risolto moltissime cose nella propria vita.

Diventare Life coach è diventata una moda: ne conosco davvero tanti ma pochi che lo fanno davvero col cuore.

E’ un mondo dove è facile che l’ego prenda il sopravvento.

Il vero Coach non è il motivatore che vogliono farci credere ma è quello che con amore, pazienza e grande passione accompagna il coachee in un percorso per certi aspetti illuminante ma che spesso fa male.

Bisogna essere tanto pazienti e comprendere i conflitti e le resistenze che la persona fa fatica a lasciare andare.

Soprattutto quando il dolore fisico è continuo e costante.

Il cambiamento avviene nel tempo e non grazie alla sola conoscenza e consapevolezza ma attraverso l’azione.

Il cambiamento avviene attraverso l’azione.

E iniziare a compiere azioni diverse dopo anni di visione pessimistica della vita non è per niente semplice.

Ci sono corsi di una settimana dove ti rilasciano un attestato e tu già dal giorno successivo puoi esercitare. Non è proprio così che funziona.

Io ho passato due anni, non retribuita, seduta accanto ad una persona che si occupava di medicina alternativa, osservavo, imparavo, capivo, approfondivo, non ho mai smesso di farmi domande e di cercare di comprendere cosa accadesse all’interno del corpo umano.

Ad ogni stimolo il corpo risponde, in base a come risponde ti rendi conto di tantissime dinamiche che si potrebbero evitare.

C’è da fare esperienza, prima su se stessi, per poi scendere in campo preparati per affrontare qualsiasi tipo di situazione.

Il mio lavoro è improvvisazione: quando apro skype non so mai che situazione trovo, devi essere preparata a tutto e saper gestire al meglio la conversazione. Altra cosa che si impara col tempo.

Io in tre anni ho fatto un salto quantico incredibile grazie a tutto quello che ogni giorno ho imparato grazie alle persone che hanno scelto di affidarsi a me. Io li ringrazierò a vita per questa preziosa opportunità.

I libri servono a ben poco.

Non serve diventare un esperto di PNL se poi ti manca il cuore e la sensibilità e la passione sfrenata per quello che fai.

Cosa consiglieresti a chi ti chiede un corso… un primo passo per fare quello che fai tu?

L’unica scuola che mi sento di consigliare a chi vuole intraprendere questo percorso è L’UCE, Libera Università Crescita Evolutiva, di Lucia Giovannini e Nicola Riva, i miei insegnanti, persone straordinarie con un cuore immenso che, nonostante il successo e le richieste che ricevono, sono rimaste due persone di una semplicità unica legati a grandi valori.

Sono due persone che hanno fatto una grande differenza nella mia vita e continuano tutt’ora a starmi accanto e a sostenermi nei miei progetti.

Che importanza dai al concetto di trovare una nicchia?

All’inizio mi veniva difficile pensare di trovare una nicchia perché volevo aiutare più persone possibili e perché la fibromialgia è un mal di vivere, quindi quello che proponi ad un fibromialgico lo puoi proporre davvero a chiunque.

Poi ho scelto di concentrarmi sulla fibromialgia e questo mi ha permesso di acquisire maggiore visibilità e arrivare più facilmente al mio target di riferimento.

In breve tempo però, si è verificato esattamente quello che volevo: sempre più persone sceglievano di affidarsi a me indipendentemente dal loro problema comprendendo che, se io ce l’avevo fatta ad uscire da tanta sofferenza, sicuramente avevo gli strumenti per aiutarli a risolvere le loro difficoltà.

Come vedi il futuro del settore del life coaching? Ci sono prospettive?

Lo vedo un settore in espansione per tanti motivi.

Purtroppo viviamo in una società che non ci sprona ad essere la miglior versione di noi stessi:

  • ci inculcano regole che ci fanno sentire inferiori, non all’altezza,
  • ci propinano ogni settimana un’applicazione diversa per conoscersi e così non si è più invogliati al contatto con l’altro e dietro ad un PC ci si sente invincibili,
  • si sono persi i valori, quelli veri, misuriamo il nostro valore in base a quanti like riceve un nostro post,
  • ore ore buttate a vedere cosa fa l’altro, tutto va di corsa,
  • non si trova il tempo per un pasto salutare, si preferisce mangiare davanti al PC del cibo spazzatura raccontandoci la scusa che non si ha tempo.

I bambini sono figli di separati, hanno perso i loro punti di riferimento, crescono sentendo di non meritare.

Si è tutti troppo stressati, è sempre una lotta contro il tempo.

E’ da qui che nasce questo disagio e infelicità di massa e sempre più persone stanno male: cancro, malattie cardiovascolari, fibromialgia e depressione sono in grande aumento.

Questo perché il nostro stile di vita ci tiene scollegati da noi stessi.

E’ così che la frustrazione e l’insoddisfazione prendono il sopravvento.

Ecco perché c’è bisogno di persone che si dedicano alla condivisione e all’aiuto di chi sta vivendo una vita che non gli appartiene.

Bisogna tornare alle origini, all’essenziale, al contatto con se stessi e con la natura.

Bene Vittoria…
Grazie per questa splendida chiacchierata!
Un ultimo messaggio all’umanità? 🙂

Ricorda:

Ogni limite trasformato, può diventare il tuo più grande talento!!!

Grazie di cuore a te che hai trovato il tempo di leggere queste parole.

Se hai bisogno di farmi domande io sono qui.

Ti abbraccio forte!

Vittoria Diamanti
www.vittoriadiamanti.it

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