martina vitali traduttrice barcellona

Diventare Content Editor e Traduttrice Freelance. Intervista a Martina Vitali

Come diventare Content Editor e Traduttrice Freelance, lavorare nel settore dei viaggi e rifarsi una vita a Barcellona. Ne parliamo con Martina Vitali.

Ciao Martina
“Se viaggi abbastanza lontano alla fine troverai te stesso.” (David Mitchell)

Chi sei?

Mi chiamo Martina Vitali, sono originaria di Ravenna ma vivo a Barcellona da 3 anni dove lavoro come Content Editor e traduttrice freelance.

Lavoro da sempre nel campo della comunicazione e del marketing (ho studiato Comunicazione Pubblicitaria all’Università) e da diversi anni mi occupo di Turismo.

Instancabile viaggiatrice, collaboro anche come Travel Blogger e faccio da guida turistica per una start up a Barcellona.

Cosa fai? Di cosa ti occupi nello specifico?

Lavoro come Content Editor e redattrice per riviste, agenzie turistiche, blog, etc..

Mi occupo anche di traduzioni da qualche anno, lavoro per l’Ente del Turismo Catalano e per qualche altra piccola agenzia.

Per alcuni clienti, oltre alla gestione dei contenuti web, seguo anche i social media.

Sei una freelance… “dentro”?

Sì, mi piacerebbe definirmi così!

Beh, sicuramente “free“, perché sono sempre stata una che ha sempre cercato di fare tutto ciò che desiderava fare, senza mai mettere troppi paletti.

Quando voglio una cosa, cerco di ottenerla impegnandomi al massimo: ti parlo di una destinazione da raggiungere, un obiettivo da conseguire…e così anche il lavoro.

Volevo fare un lavoro che mi facesse sentire libera ed autonoma… ed è quello che sto cercando di fare!

Come sei diventata una Content Editor?
E una Traduttrice Freelance?

Tutto è iniziato quando mi sono trasferita a Barcellona.

Ho sempre lavorato nella Comunicazione e nel Marketing, ma mi occupavo di comunicazione aziendale, più classica e tradizionale.

Poi a Barcellona ho iniziato a lavorare nel settore Travel e, grazie ad un’opportunità di lavoro, ho iniziato a specializzarmi in Content e Social Media Marketing.

Lavoravo per un’agenzia turistica occupandomi della gestione dei contenuti web e della strategia social.

E poi dopo un anno circa ho deciso di provare a buttarmi nel “magico” mondo dei freelancer.

Ho iniziato a lavorare per riviste di viaggi on line, agenzie turistiche e con l’Ente del Turismo Catalano, per il quale ho iniziato a lavorare anche come traduttrice (italiano/spagnolo/inglese).

Come ti sei formata? C’è un percorso “canonico” o come capita spesso c’è più una moltitudine di percorsi possibili?

Io ho studiato Comunicazione Pubblicitaria e Marketing all’università e poi per diversi anni mi sono occupata di campagne pubblicitarie e comunicazione aziendale.

Nel 2013, dopo un viaggio in Egitto, ho aperto il mio blog di viaggiPhotographer of Dreams  – e ho iniziato ad interessarmi sempre di più alla gestione dei contenuti.

Ho fatto un corso di Social Media Marketing ed ho iniziato a studiare da autodidatta leggendo libri e via internet: conoscere WordPress, la SEO, le “regole” di Google…

Barcellona mi ha regalato molte più opportunità per sperimentare e mettermi alla prova e così piano piano mi sono creata e sto creando il mio percorso.

Stesso discorso vale per il lavoro da traduttrice.

Ho iniziato a scrivere in spagnolo nel mio blog e a collaborare con qualche agenzie spagnola.

Da lì sono arrivate anche alcune richieste per lavori di traduzione.

Ci sono state delle scelte che hai dovuto fare? Delle rinunce? Dei sacrifici?

Beh, ho rinunciato al mio lavoro a tempo indeterminato per trasferirmi a Barcellona.

Ma era quello che volevo fare!!!

Lavorare come freelance non è facile per nulla, soprattutto quando sei ancora agli inizi come me, ma sa regalarti anche tante piccole soddisfazioni.

Non parlerei di sacrifici, però si inizia ad affrontare la vita di tutti i giorni in maniera un pochino diversa, sapendo che uno stipendio fisso a fine mese non ce l’hai e sapendo che il lavoro e la tua crescita professionale dipendono solo da te e dal tuo impegno.

Da quali fonti arrivano i tuoi clienti? Sito web, social, passaparola…

La maggior parte dei miei clienti arrivano attraverso i social network e piattaforme online di ricerca lavoro/collaborazioni.

Utilizzo principalmente LinkedIn e Upwork e gruppi Facebook per freelance, dove vengono pubblicati annunci ed offerte di lavoro.

Quando leggo un annuncio che mi interessa, generalmente rispondo presentandomi e fornendo informazioni riguardanti il mio profilo professionale, specificando perché potrei essere adatta per quel tipo di collaborazione, ed i miei contatti (mail + blog).

Molto spesso però sono io che cerco direttamente le agenzie o i magazine online che mi interessano e a cui mi voglio proporre.

Passo ore ad “investigare” sul web.

Ci sono tantissime realtà interessanti (settore Travel) e quelle che più mi coinvolgono, le contatto via mail.

Che sia un magazine online, un’agenzia turistica, una start up che offre servizi ai turisti, scrivo loro una mail presentandomi e dicendo perché vorrei lavorare con loro e cosa posso loro offrire.

Come hai trovato i primi – più preziosi – clienti?

Uno dei primi è arrivato grazie alla mia collaborazione con blogdiviaggi.com.

Ho iniziato con loro, scrivendo gratuitamente qualche articolo ma poi insieme a loro ho iniziato a prendere parte ad eventi organizzati dall’Ente del Turismo Catalano (visto che io mi ero trasferita da poco a Barcellona, ero diventata una “local expert”) e così l’Ente ha iniziato a coinvolgermi in altre iniziative e progetti.

Ho iniziato quindi a collaborare con l’Ente del Turismo Catalano per eventi e blogtrip ed ora collaboro con loro per lavori di redazione e traduzione.

Cosa apprezzano i tuoi clienti di te?

La pazienza! 🙂 ..

Credo la correttezza ed il rispetto delle tempistiche.

Ti è mai capitato di trovare un cliente in maniera originale o inusuale… o facendo “altro”?

Probabilmente il più inusuale è stato proprio l’Ente del Turismo… dal prendere parte ad eventi ed iniziative come blogger, ora collaboro come traduttrice.

Attraverso blogdiviaggi.com ho preso parte ad un blogtrip in Costa Brava e da quel momento sono entrata in contatto con l’Ente del Turismo.

Da lì ho preso parte ad altre iniziative per promuovere la Catalogna e Barcellona (eventi che si sono svolti qui a Barcellona) e successivamente mi è stato proposto di occuparmi di alcune traduzioni per il mercato italiano (testi, presentazioni, newsletter).

Ti è mai capitato di dire di no a un cliente? Come si dice di no a un cliente?

Si, per l’offerta remunerativa proposta.

Molto spesso, purtroppo, ricevo proposte che sono a dir poco ridicole, per lavori di sviluppo testo, editing, pubblicazione, mi vengono offerti compensi bassissimi, che sviliscono completamente la nostra professione di Writer.

Quindi, senza essere scortese, rispondo che per un compenso del genere, io non lavoro.

Noi freelance lavoriamo di queste collaborazioni e se all’inizio, per crescere ed imparare, accettavo quasi tutto, ora mi sono data delle regole, per un discorso economico e professionale.

Come si scelgono i clienti giusti?

Bella domanda, io cerco di capire se il cliente può farmi crescere, darmi nuovi stimoli, migliorarmi.

Ci sono tantissime realtà molto interessanti, quello che cerco di fare è documentarmi e contattare i clienti a cui penso di poter offrire un buon servizio e che allo stesso tempo possono potenziare le mie competenze.

Hai mai investito per promuoverti attraverso pubblicità e marketing?

Non molto in verità.

Ho semplicemente promosso alcuni articoli del mio blog attraverso campagne sponsorizzate di Facebook.

Lavori con l’inglese e con lo spagnolo… Quanto definiresti importante la conoscenza delle lingue?

Sicuramente conoscere le lingue ti da la possibilità di esporti di più ed avere più opportunità lavorative.

Per quanto riguarda lo sviluppo di testi, mi rivolgo principalmente ai mercati italiani e spagnoli perché non essendo inglese nativa evito di propormi per la redazione di articoli quando non ho la piena padronanza della lingua, però ho lavorato con alcuni clienti inglesi e di altri paesi per lavori di traduzione (inglese>italiano).

Lavorando come guida turistica, l’inglese inoltre, è fondamentale.

Hai dovuto prendere decisioni che per qualcuno sarebbero state coraggiose o incoscienti?

Credo che la decisione più incosciente sia stata lasciare il mio lavoro fisso a tempo indeterminato, ma è stata la decisione migliore che potessi fare.

C’è stato per te un passaggio psicologico per arrivare a prendere alcune decisioni? Molti sono terrorizzati da alcune scelte e quindi mi chiedo come possiamo essere di incoraggiamento condividendo le nostre paure e le nostre esperienze…

Arriva un momento in cui corpo e mente ti dicono che devi cambiare.

Io avevo bisogno di sentirmi più libera, di fare quello che realmente volevo fare.

Le paure c’erano ma io non volevo più stare in ufficio 8 ore al giorno, io volevo avere tempo da dedicare a me stessa, al mio blog, alle mie passioni.

E quello che ho cercato di fare, e sto tutt’ora cercando di fare, è crescere e sviluppare il mio percorso affinché possa diventare e fare quello in cui credo.

Hai vissuto momenti difficili nel tuo processo di diventare freelance, oppure momenti di scoraggiamento soprattutto agli inizi? Come si superano i momenti difficili?

Beh, li ho avuti e li ho tutt’ora.

Il mondo dei freelance non è facile per niente, tanta concorrenza, la tua professione che spesso viene svalutata, non hai uno stipendio fisso a fine mese… ho sempre alti e bassi ma poi pensi che sei comunque felice e quindi tiri fuori la forza e non molli! 🙂

La scelta più azzeccata che hai fatto nella tua vita (professionale)?

Come dicevo, lasciare il lavoro a tempo indeterminato.

Una grande sfida, ma mi ha permesso di capire cosa volevo davvero fare nella vita.

Cos’è il successo per te?

Essere felici al 100%, senza avere rimpianti.

Non associo il successo ai soldi, ma alla felicità.

Essere coraggiosi e seguire i propri sogni per cercare di diventare ciò che si vuole diventare.

Riuscire ad abbattere paure e pregiudizi e fare ciò che si desidera fare nella vita, senza scoraggiarsi.

Un consiglio “forte” per chi vuole diventare freelance…

In primis credo sia necessario farsi un “piano mentale” e cercare di capire quali siano i propri obiettivi e, soprattutto, se sono realmente raggiungibili.

Chiedersi chi sono i propri potenziali clienti e capire come fare per raggiungerli.

Io ho iniziato chiedendomi cosa davvero volevo fare: volevo scrivere, scrivere di viaggi.

E fare tutto ciò che fosse legato al mondo del turismo e della promozione territoriale, attraverso contenuti web e social media.

Prima cosa da fare: documentarsi.

Documentarsi sul mercato, sul tuo pubblico, sulle tue potenziali collaborazioni: chi sono e cosa puoi fare per loro, ma soprattutto, cosa sai fare tu.

Io mi sono scoperta piano piano grazie al mio blog, scrivevo per me stessa e piano piano ho capito cosa potevo fare per gli altri.

E ho iniziato a studiare molto, dalle strategie di marketing alla SEO, da come sviluppare una strategia sui social media a come posizionarsi sul web.

E continuo a studiare perché è un mondo che cambia in continuazione.

Cosa consiglieresti a chi ti chiede un libro, un corso… un primo passo per imparare a fare quello che fai tu?

Io mi sono sempre documentata sul web.

Nel marketing digitale tutto cambia molto velocemente e spesso un libro letto 2 anni fa, potrebbe non andare più bene.

Leggo tantissimi blog e mi documento tramite forum.

Che importanza dai al concetto di trovare una nicchia?

Credo sia fondamentale anche se oggigiorno penso che trovare una nicchia che non sia stata già trovata da qualcun altro sia molto difficile.

Avere però una propria nicchia significa sicuramente conoscere di più il proprio pubblico e questo permette di offrire un servizio più personalizzato.

Nel mio mondo, quello turistico, può essere facile trovare una nicchia, anche se allo stesso tempo, però, la concorrenza è spietata.

Come vedi il futuro del tuo settore? Ci sono prospettive?

Bella domanda.. e non so se ho la risposta.

Vorrei dirti di si, che le prospettive ci sono, anzi, ne sono sicura.

Però bisogna lottare, perché questo mondo è una giungla.

Ma quello che dico sempre, è che bisogna crederci.

Credere nel proprio valore professionale, nelle proprie competenze e anche se sarà sempre più difficile, non bisogna mollare.

Bene Martina
Grazie per questa bella chiacchierata!
Un ultimo messaggio all’umanità? 🙂

Follow your dreams and fight for what you believe in.

In inglese mi piace di più, ma il concetto rimane sempre lo stesso.

Lottare per ciò in cui si crede.

Sempre.

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