francesco de agostinis

Diventare Facebook Ads Specialist. Intervista a Francesco Agostinis

Cos’è il Facebook Ads Specialist e come ci si diventa? E’ un buon lavoro? Ne parliamo con Francesco Agostinis…

Ciao Francesco
Una buona fine senza un buon inizio è inutile. (Maurizio Nichetti)
Iniziamo con una buona domanda: chi sei?

Francesco, 28 anni, Facebook Ads Specialist e Digital Marketer Freelance.

Vivo a Treviso… per ora.

Laurea in Scienze Aziendali conseguita a Trieste qualche anno fa.

Cosa significa fare il Facebook Ads Specialist e il Digital Marketer? Di cosa ti occupi per lavoro?

Faccio vendere cose ai miei clienti usando il web e i social media. Lo faccio in modo analitico, senza tante chiacchiere inutili, puntando al risultato ma cercando sempre di mantenere una qualità elevata. La loro soddisfazione è fondamentale, quindi tutto gira intorno a loro, anche se mi costa sacrificio a volte.

Lo faccio per clienti italiani (principalmente ecommerce di tutti i tipi, dall’aloe arrborescens alle scarpe da donna, agli orologi fatti con dischi in vinile) e internazionali (collaborando con Viral Octopus) come Facebook Ads Specialist e seguendo alcuni dei loro progetti da remoto.

Oltre a questo mi occupo di formazione specifica sulle Facebook Ads e di dare supporto nella maggior parte dei gruppi verticali di settore.

Sono convinto che se si offre valore si avrà sempre valore in cambio, quindi spesso investo molto tempo nel dare aiuto gratuito.

Fare i fenomeni, i “guru”, sul web è facile; fare i consulenti che sappiano cosa stanno facendo e cosa stanno dicendo, senza inutile fuffa… no.

“Facebook Ads Specialist” è senz’altro una professione molto “nuova”. Ancora più “nuova” di SEO Specialist o di AdWords Specialist. Mi dà l’idea che sia un bel settore di nicchia. Non è così?

Si, lo è. Ci vuole tanta passione perché Facebook cambia le cose ogni 2 o 3 settimane: cambiano le funzioni, gli algoritmi, le possibilità e le strategie.

Non è per tutti perché necessita di tantissimo studio, almeno un paio di ore al giorno.

Però è molto stimolante soprattutto perché su Facebook non si vende nulla, ma si fa comprare.
Quindi è una sfida continua.

Che intendi per “su Facebook non si vende nulla, ma si fa comprare”?

Gli utenti non sono su Facebook per comprare e non sono su Facebook per vedere i tuoi prodotti.

Sono lì per cazzeggiare e passare il tempo.

Quindi non devi fare marketing di prodotto, ma semplicemente creare content che possano essere quanto più utili possibili ai tuoi potenziali clienti e portarli ad una conversione consapevole.

In pratica devi farli comprare.

E’ vero quello che si dice in giro? Che Facebook è più per fare branding che per vendere? Che intercetta la domanda latente piuttosto che la domanda diretta o consapevole (come fa invece AdWords)?

In linea di massima, sì.

Ma con le ultime integrazioni e funzioni per gli e-commerce le cose stanno davvero cambiando e in futuro secondo me ci saranno belle novità.

Essendo un settore di nicchia immagino che la consapevolezza del mercato sia ancora ad uno stato “immaturo”…

Si, non c’è consapevolezza, ma le cose stanno cambiando.

Nel senso che negli ultimi tempi molti stanno iniziando a investire e hanno risultati abbastanza buoni.

Se poi investissero con un po’ di testa farebbero 100 volte i numeri che fanno adesso.

Non lo dico per fare il fenomeno, ma semplicemente perché vedo tutti i giorni campagne fatte da agenzie che non sanno assolutamente come funziona.

Quando la pubblicità su Facebook funziona… e quando no?

Non funziona quando pensi a te e non a chi dovrebbe acquistare il tuo prodotto o servizio.

Se uno capisce questo – e se uno capisce che deve metterci dei bei soldini – può iniziare a guadagnare.

Come si diventa Facebook Ads Specialist?

Si diventa Facebook Ads Specialist studiando, testando, sfidando continuamente te stesso fino a che arrivi ad una conoscenza totale della piattaforma e delle sue dinamiche e hai una buona base da cui partire e soprattutto la consapevolezza che quello che fai porterà risultati.

Ci vogliono semplicemente determinazione, voglia di studiare, oltre che la tenacia di andare in fondo ai problemi (che sono all’ordine del giorno).

Come trovi i tuoi clienti?
Attraverso quali canali?

I clienti li trovo tramite 2 canali principali:

  • Passaparola (anche tramite agenzie e framework internazionali)
  • Personal Branding (su tutti i gruppi di settore dedicati a Facebook, web e social),

Ho il vantaggio di essere uno dei pochi, per ora, quindi posso scegliere con chi lavorare e quando. Il che non vuol dire che io sia un fenomeno, ma semplicemente che ho più esperienza di altri e so come gestire progetti anche abbastanza complessi e di nicchia.

Non ho un sito perché non mi serve a nulla per ora: chi mi cerca in qualche modo mi trova sempre.

Che intendi per “framework internazionali”?
Non stai parlando dei marketplace tipo Upwork, etc… giusto?

Il framework a cui mi riferisco è Viral Octopus: un insieme di freelance che portano avanti grossi progetti.
Una specie di mega agenzia liquida di alta qualità.

Sono entrato a far parte di questo framework in seguito a un loro invito, non ci si può iscrivere in modo diretto. Il loro CEO, Pietro Bonomo, è italiano, ci siamo conosciuti online e, dopo un periodo di test abbastanza complessi, mi ha fatto entrare nel team.

La richiesta di contatto da parte di un cliente avviene tramite uno dei membri dell’agenzia, solitamente il CEO o i project manager, che mi propongono un progetto e mi chiedono se mi interessa e se voglio dare una mano. Da lì in poi si attiva un sistema di project management che mi permette di lavorare con tutti i membri del team, che sono solitamente sparsi in giro per il mondo.

Che sistemi, procedure e software usate per procedere con i vostri progetti? E in generale come ti organizzi nel tuo lavoro?

Usiamo principalmente Trello per tutto quello che è la gestione del progetto e dei vari professionisti e occasionalmente (quando il team è grande ed è necessario) Slack.

A livello personale uso anche:

​Solitamente mi sveglio abbastanza tardi ma lavoro anche la sera per potermi coordinare con gli altri fusi orari e, soprattutto, perché non ricevo telefonate da parte dei clienti e quindi mi posso concentrare.

Hai parlato di dare aiuto gratuito… E’ quello a cui ti riferisci quando parli di personal branding  (su tutti i gruppi di settore dedicati a Facebook, web e social)? Fornire assistenza gratuitamente per creare un rapporto, mostrare competenza, ottenere fiducia?

Si esattamente, è una cosa che mi piace fare. Poi ovviamente qualcosa guadagno in consulenze, ma quello che è il mio obiettivo è aumentare le competenze anche degli altri. Più siamo più possiamo farci riconoscere e pagare. 🙂

Su Facebook le persone iscritte ai gruppi tematici sono piene di domande (spesso il livello non è avanzatissimo) e si affezionano facilmente a chi li aiuta. Fortunatamente ho una conoscenza avanzata della piattaforma advertising di Facebook, delle strategie e dei metodi per ottenere risultati… e mi piace condividerli se vengono richiesti.

Non temo la concorrenza e sono sempre molto diretto e questo nel corso degli ultimi due anni mi ha portato opportunità costanti a livello lavorativo: molti dei miei clienti li ho trovati così, o meglio, mi hanno intercettato lì e poi mi hanno contattato.

Lavorando con clienti internazionali conoscerai l’inglese in maniera almeno sufficiente da poterti coordinare per il lavoro. Quanto è importante la conoscenza dell’inglese – o di un’altra lingua straniera – secondo te? Trovi che ci siano differenze tra i mercati italiano e internazionale?

L’inglese lo conosco, non benissimo, ma sufficientemente. Per fortuna scriviamo e non diamo troppa importanza alla forma, quindi ci si capisce bene.

Conoscere la lingua è importantissimo comunque in quanto ti apre opportunità continue ovunque se sai come promuoverti, o meglio, farti trovare.

Il mercato italiano è più piccolo e in parte più arretrato a livello di investimenti e possibilità, soprattutto se si esce dalle grandi aree metropolitane (Milano, Roma, etc).

Esistono però, come all’estero, aziende “illuminate” che sanno come e quanto investire e che vogliono massimizzare i profitti usando il web e i risultati li ottengono.

All’estero le cose sono un po’ diverse, ma neanche tanto: cambia solo il volume di investimento, molto spesso, ma a livello tecnico non sono poi così avanzate.

Hai mai lavorato in azienda o hai mai aspirato al posto fisso? Secondo te c’è un momento in cui bisogna farsi coraggio per mollare o rinunciare a un posto “sicuro” per seguire invece il proprio destino da freelance?

Ho lavorato per Pagine Gialle per un periodo, come agente. Il posto era praticamente fisso, anche se ero già a partita Iva. Li ho lasciati perché li ritenevo, a ragione, limitanti per le mie capacità e possibilità di sviluppo. Io, da incosciente, ho lasciato l’azienda senza avere particolari lavori già presi, ma semplicemente affidandomi al mio intuito e mi è andata bene.

In ogni caso fare i freelance non è per tutti secondo me, perché bisogna essere anche un po’ imprenditori e fare grandi sacrifici e capisco che molti non vogliano farli.

Il tuo più grande errore?

Forse averci messo troppo a finire l’Università (un anno e mezzo fuori corso), ma forse anche no.

Errori coi clienti ne faccio spesso, ma fanno parte del gioco.

Il web marketing è un continuo di sbagli e correzioni, non è una scienza esatta.

Il tuo più grande successo?

Svegliarmi la mattina all’ora che preferisco e sorridere perché farò una cosa che mi piace.

Oltre a questo, il fatto che ogni mese riesco a trovare nuove opportunità senza fatica, che sono fonte di divertimento e guadagno, e sento che ci sono sempre più persone che mi stimano per quello che faccio, nonostante sia un lavoro difficile da comprendere.

La mia vita è una sfida continua per arrivare a risultati migliori, ma me la sono scelta io e ne sono felice.

La scelta più azzeccata che hai fatto nella tua vita (professionale)?

Diventare freelance e fare quello che veramente mi piace.
È banale, forse, ma per me è davvero così.

Cosa consiglieresti a chi ti chiede un libro, un corso, un primo passo per iniziare a fare quello che fai tu?

I libri servono a poco, Facebook cambia ogni 3 settimane.

Studiate blog di settore, tipo quello di AdEspresso, o portali come Smart Insights e DigitalMarketer.

E soprattutto, sperimentate quello che studiate.

I corsi esistono, ma solitamente sono base base e sinceramente non so quali consigliare.

Forse è meglio fare lezioni one-to-one con un professionista, che almeno siete sicuri di imparare qualcosa.

Bene Francesco
Grazie per questa bella e illuminante chiacchierata su Facebook e sulla nuova professione del Facebook Ads Specialist!
Un ultimo messaggio all’umanità? 🙂

Smettetela di lamentarvi, che le opportunità ci sono.
Dovete solo fare in modo che vi vengano addosso. 😉

Se hai qualche domanda lascia un commento qui sotto…

Oppure se vuoi metterti in contatto con me puoi naturalmente farlo attraverso il mio profilo Facebook (come poteva essere altrimenti): https://www.facebook.com/francesco.ceppo.agostinis.

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