Come si diventa Graphic & Visual designer… e docente di cucina naturale? Come coniugare la vita da freelance con il ruolo di neo mamma? Ne parliamo con la mamma freelance Eugenia Brini.
“Quando raggiungi la fine di ciò che dovresti sapere, sarai all’inizio di ciò che dovresti sentire.” Kahlil Gibran
Iniziamo con la solita domanda: chi sei?
Eugenia Brini, 36 anni, vivo a Vercelli, sono neo mamma (da 11 mesi) e freelance (da 3 anni) come Graphic & Visual Designer e docente di cucina naturale.
Sono una ricercatrice di soluzioni creative per semplificare la vita delle persone.
Ho conseguito un diploma di Tecnico della stampa presso il politecnico, corso che poi è diventato laurea breve in Graphic & Virtual Design.
Ho portato avanti gli studi di calligrafia, di grafica, ma anche di cucina naturale, di creatività e tutto quello che mi appassionava è diventato un bagaglio importante per arrivare fino a qui.
Dopo un anno di servizio civile a Torino e un periodo di lavoro presso Pagine Gialle ho deciso di mettermi in gioco e sono partita per l’Austria per vivere un anno da volontaria europea e lì il mio bagaglio è diventato ancora più ricco di esperienze.
Al rientro ho ottenuto una borsa di studio per un master in Comunicazione pubblicitaria presso lo IED di Milano e sono approdata in DeAgostini dove per 5 anni sono stata l’assistenze dell’Art Director della sezione adulti e poi ragazzi e edizioni speciali.
Ho sempre pensato che la mia vera inclinazione fosse quella di diventare libero professionista, avendo un’indole organizzata e avventurosa, due concetti che sembrano cozzare ma che in realtà sono essenziali per buttarsi in questo tipo di professionalità. Amo sperimentare e mettermi in gioco, confrontarmi e trovare soluzioni che mi obblighino ad uscire dalla mia comfort zone.
Dopo 5 anni è arrivata la chance di diventare libero professionista. Un mancato rinnovo di contratto è stata per me la conferma che mi serviva per buttarmi. Un problema che diventa una occasione!
Un mancato rinnovo di contratto è stata la chance per diventare libero professionista.
Un problema che diventa una occasione!
Non è stato facile, però è stato entusiasmante fino a ora. In realtà è ancora un viaggio con tante insidie ma anche tante soddisfazioni.
Il problema principale è la burocrazia: contorta proprio come piace a noi italiani.
Ma con un po’ di supporto e qualche astuzia ce la si può fare.
Innanzitutto bisogna trovare un buon commercialista e io, fino a poco tempo fa, non ho avuto questa fortuna.
Mi sono fatta aiutare da un’associazione che segue i commercianti, ma non sono riusciti a seguirmi come sarebbe servito; nonostante la buona volontà, non erano preparati per realtà così piccole e nuove.
Ora ho trovato una commercialista molto sul pezzo, che non incontro fisicamente ma con cui sono sempre in contatto via Skype, mail, chat.
Secondariamente, ho seguito corsi e sono andata ad eventi per freelance, perché il confronto e lo scambio di informazioni sono sempre l’unica soluzione per capire quale sia la via da seguire per noi.
E oggi come trovi i clienti? Da quali canali?
I primi clienti sono arrivati con il passaparola, clienti di DeAgostini o DeAgostini stessa e man mano ho deciso di lanciarmi in nuovi progetti tramite la rete e i social.
Oggi ho deciso di buttarmi di più sul mondo online. In primis perché ha un bacino d’utenza più ampio e in secondo luogo perché mi dà la possibilità di variare, sia a livello di tipologia di lavori che di persone con cui lavorare.
Nella mia città non ho trovato clienti perché, credo, ci siano già molte realtà che fanno cose simili a me; studiando un po’ il mercato qui, mi sono resa conto che non ci sono persone rientranti nel mio target.
Alcuni clienti sono miei clienti da tempo, persone che conosco da anni e con cui si è instaurato un buon rapporto di rispetto e fiducia reciproca.
Altri mi trovano tramite Facebook, Linkedin e, in futuro (spero), tramite il sito che sto facendo.
Ho tratto le mie conclusioni dai miei errori e trovato soluzioni diverse. Ma rifarei tutto perché mi ha permesso di conoscere persone pazzesche e scoperto interessi travolgenti e coltivato nuove competenze.
Ora so che serve un buon commercialista che ci segua bene e sia sempre aggiornato. Inoltre serve un buon piano, un po’ di organizzazione e qualche aiuto da parte di persone nella nostra stessa situazione, perché il confronto ci aiuta a trovare soluzioni.
Bisogna continuare a formarsi perché non bisogna perdere il passo con i tempi e restare aggiornati è un obbligo ora che le informazioni sono accessibili a tutti.
Quando ho deciso di iniziare questa avventura ho letto un bel po’ di libri e seguito un paio di corsi (ad esempio C+B academy) mi sono confrontata con altri freelance e ho buttato giù un primo business plan per capire cosa avrei fatto, quali entrate mi sarebbero servite e da quali clienti sarebbero arrivati i primi soldi.
Alcuni dei libri che mi sento di suggerire…
- Tutti gli ebook della casa editrice Zandegù.
TUTTI, perché parlano di come fare un sito partendo non dal codice ma da cosa vogliamo raccontare, oppure di come affrontare un business plan, o ancora di come aprire la partita iva e non impazzire! In particolare:- Apro la partita iva di Carlotta Cabiati
- ABC del sito per il freelance e Solopreneur di Francesca Marano
- Crisi di identità di Kalum Pasini
- Tutto fa branding di Gioia Gottini
E in aggiunta…
- Email Marketing con MailChimp di Alessandro Frangioni.
Nota dell’intervistatore: mi sono fatto convincere anch’io (dalle parole di Eugenia e dal fatto che l’ebook è appena stato aggiornato alla nuova edizione) e ho comprato Email Marketing con MailChimp: Guida Completa – 3a Edizione – Aggiornata a giugno 2017.
Come corsi io penso siano super utili quelli legati al marketing e al business plan (molti a costi contenuti organizzati anche da Sellalab, acceleratore di Banca Sella per fare esempio) magari nei coworking che sono ormai ovunque sul territorio nazionale.
Oppure ancora corsi online: nel mio caso seguo donne che mi ispirano tendenzialmente coach (life o job coach) come Gioia Gottini o Danila Saba.
Per la professione grafica direi che i consigli e i libri e siti da consigliare sarebbero davvero infiniti. Io amo molto tutto quello che ha scritto Munari, perché mi ha aiutata a vedere il mondo da un altro punto di vista. Fra tutti i suoi libri, suggerisco:
- Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale;
- Fantasia. Invenzione, creatività e immaginazione nelle comunicazioni visive;
- Design e comunicazione visiva.
Sicuramente anche confrontarsi con altri grafici è un buon approccio, anche se io spesso tendo a non partecipare molto ai gruppi su Facebook perché a volte mi sembrano solo un modo per criticare gli altri, mentre io cerco soluzioni e confronto.
Credo sia importante, come freelance e professionista, aggiornarsi e avere anche il coraggio di cambiare e seguire le proprie inclinazioni, che cambiano con il tempo.
A distanza di tre anni mi ritrovo ad un bivio che mi porterà a rimettermi in gioco, per l’ennesima volta, perché mi sento cambiata e con più consapevolezza e con necessità diverse, soprattutto dopo essere diventata mamma. E la libera professione regala questa possibilità, a mio parere.
Sono una grafica e da quest’anno ho deciso di mettermi in gioco creando progetti e servizi pensati per semplificare la vita delle mamme freelance, delle donne indaffarate che combattono con il tempo che corre e hanno bisogno di creare la propria immagine coordinata, o un logo o avere prodotti per organizzare e per conciliare vita lavorativa e privata.
Credo che sia giunto il momento di lanciarmi online e non solo con clienti della mia zona perché è più stimolante e apre i miei orizzonti obbligandomi a lavorare duro per costruire la fiducia non più sulla parola.
Sto creando un sito (eugeniabrini.com), dopo aver fatto un blog e aver visto che riscuoteva un certo successo, perché voglio poter aiutare più persone possibili; sto ridisegnando tutta la mia immagine pubblica, facendo foto professionali, creando calendari editoriali su vari argomenti che tratterò e caricherò alcuni miei lavori per far vedere cosa amo fare.
Il mio lavoro o meglio i miei lavori sono tutti dettati dalla passione e dalla mia propensione a prendermi cura degli altri. Amo coccolare e viziare le persone perché la vita è intensa per tutti e io vorrei proporre soluzioni per facilitarla.
No, lo consiglierei a chi ama le sfide, il mettersi in discussione e che sia consapevole non solo delle proprie capacità a anche dei propri limiti e li voglia superare. Il resto verrà, siamo così tanti ad essere in questa situazione che l’unico modo per me per essere dei freelance soddisfatti è quello di creare un lavoro che sia fatto su misura per noi, senza paura di negoziare ciò che ci spetta (timore che abbiamo soprattutto noi donne), di dire no, di fare e disfare lavori, preventivi ma anche aspettative.
Non è facile, non sono qui a dirvi che ogni mese il mio conto in banca mi sorrida, però ci stiamo più simpatici dopo questi tre anni di allenamento, di cambiamenti e di programmazione per diventare ciò che voglio essere: una mamma freelance che aiuta altre donne, mamme, freelance o imprenditrici.
La cosa importante è trovare un proprio modo con delle regole e cambiare se serve.
Studiare, testare, implementare.
Crearsi una routine sembra non coerente con quanto dichiarato fino a qui ma quando non si deve timbrare cartellino è utile crearsi delle regole proprie.
Per me, che sono una persona mattiniera, è stato essenziale organizzarmi in modo da poter lavorare di giorno.
Quindi al risveglio:
- vestirsi come se dovessi uscire,
- fare colazione con calma leggendo qualcosa di utile per svegliare la mente (non Facebook!)
- e poi mettermi alla mia scrivania o andare dai miei clienti o lavorare in altre location (è un piccolo lusso che secondo me ci si deve concedere se si lavora per molto tempo da soli, così da non diventare degli orsi!).
Cercare di avere un’agenda ben strutturata e ordinata, magari una su Google in condivisione con il compagno e la mia tecnologica famiglia.
Ora che è arrivato il cucciolo sto ricreando un po’ quell’equilibrio, ma con delle modifiche.
Ci svegliamo insieme, facciamo colazione, ci laviamo (o meglio io cerco di lavare anche tutto il disastro che lui crea attorno a sé) e poi andiamo al nido (per ora inserimento quindi poche ore).
Poi usciamo e camminiamo in giro con passeggino, se fa bello, o stiamo in casa a giocare.
Spesso faccio Skype call mentre cammino, ma preferisco che il tempo che passiamo insieme sia dedicato a lui, perché è giusto che sia così.
Il pomeriggio lavoro dopo aver portato il piccolo dai nonni. Ovviamente dipende sempre dalle esigenze dei miei clienti, ma sono una lavoratrice che non ama fare tutto all’ultimo, ma avere ben chiaro la tempistica e avere un piano il più possibile a prova di bomba, in modo che si possano ancora apportare modifiche nel caso ce ne fosse bisogno.
Insomma, sto lavorando affinché ci sia serenità nel mio lavoro e nella mia famiglia, perché una mamma (freelance) felice si prende cura meglio sia della famiglia sia del proprio business, quando gestisce la propria attività senza ansia.
Grazie per questa interessante chiacchierata.
Un ultimo messaggio all’umanità? 🙂
Seguire i propri sogni e le proprie inclinazioni sempre.
Perché non importa se per un po’ si mangerà solo pane e cipolle.
Con impegno e passione troveremo la nostra via e saremo ripagati dei nostri sforzi.