alessandro russo

Diventare Imprenditore del Web: Intervista a Alessandro Russo

Come si diventa imprenditore per il Web? Ne parliamo con Alessandro Russo…

Ciao Alessandro
“Dai piccoli inizi nascono grandi cose” (proverbio)
Iniziamo con la prima domanda: Chi sei?

Sono Alessandro Russo, una di quelle “stupide” persone che ha avuto il coraggio di inseguire i propri sogni. Soprattutto, sono incapace di vivere di rimpianti.

Amo viaggiare (e non parlo di turismo) e mi considero un Digital Nomad da sempre, forse più tendente al Location Independent dato che amo fermarmi per diverso tempo in un posto nuovo.

Che altro? Sono impegnato nel volontariato e sto pianificando con la mia fidanzata una esperienza di volontariato in Kenya per l’anno prossimo, mentre al momento cerchiamo di aiutare nel nostro piccolo alcune charity locali che operano in Vietnam e Siria.

Il mio detto preferito è “Il mondo è un libro. Chi non viaggia ne legge una pagina soltanto*“.

* La frase è attribuita a Sant’Agostino anche se non vi è traccia di questa nei suoi scritti. N.d.R. 

Di cosa ti occupi?

Sono uno dei 2 fondatori di WebYourMind LIMITED, società con sede in Irlanda che si occupa di fornire servizi di sviluppo web (MVP development) a startup.

Forniamo servizi di consulenza, formazione e sviluppo Web a privati ed aziende italiane e internazionali. I nostri servizi comprendono Sviluppo, Analisi & Project Management (soprattutto in ambito Agile/Scrum).
Abbiamo anche un canale Youtube con circa 4000 iscritti, dove pubblichiamo periodicamente tutorial, notizie e curiosità.

Inoltre, forniamo corsi sia online che offline su sviluppo web, metodologie, Team Productivity ed altro ancora.

Siamo una “Location Independent” Digital Agency: io vivo a Dublino (a breve mi sposterò in Portogallo), Stefano in Italia e i nostri collaboratori sono sparsi per il globo.

Siamo in un’epoca in cui è possibile lavorare ovunque, quindi non trovo alcun senso nel costringere qualcuno a spendere 8 ore al giorno in un ufficio.

E’ stupendo pensare che una persona possa fare il lavoro che ama, senza rinunciare a quanto c’è di davvero importante nella vita.

Facciamo un passo indietro.
Di cosa ti occupavi prima?

Per quasi 13 anni, ho lavorato come dipendente per diverse aziende e multinazionali, di piccole e grandi dimensioni (+5000 dipendenti).

Negli ultimi 4 anni, io e il mio co-founder (nonchè grande amico), abbiamo vissuto una doppia vita: di giorno lavoravamo come dipendenti, di sera eravamo sviluppatori freelance che cercavano di costruire un’attività, WebYourMind.

Lavoravo a Dublino come Software Engineer per una multinazionale, con uno stipendio di tutto rispetto e una promozione in arrivo. Decisi tuttavia di rinunciare alla mia carriera da dipendente e di spendere ogni singolo briciolo delle mie energie nella mia attività.

A pochi giorni dal termine del mio preavviso per le dimissioni accadde l’impensabile.

Un manager dell’azienda mi convocò e mi domandò se fossi interessato a collaborare ancora con loro, questa volta in qualità non di dipendente, ma di fornitore.

Si trattava di realizzare, questa volta tramite WebYourMind, un progetto per il Comune di Dublino in collaborazione con WorkDay.

Il progetto per il comune di Dublino si è rivelato un successo. Abbiamo presentato l’applicazione da noi sviluppata in un cinema. E’ stato emozionante veder proiettato su un maxi schermo, con diversi spettatori, qualcosa da noi realizzato.

Quindi anche tu, come in molti casi che ho intervistato (e come posso testimoniare anche io) hai passato un periodo di sacrifici per realizzare il tuo “sogno”. Eppure io ho un sospetto: quando si tratta di lavorare per quello che è il nostro sogno i sacrifici non pesano poi tanto… che mi dici in proposito?

Non potrei essere più d’accordo. Per quanto gratificante fosse la mia vita da dipendente, lavorare per costruire da zero qualcosa, inseguire i miei sogni e vederli lentamente prendere vita è una sensazione indescrivibile.

Il senso di appagamento che si prova è qualcosa di stupendo.

Hai detto che sei un software engineer, un ingegnere informatico, quindi immagino il tuo percorso sia passato per l’Università. Alla luce di quello che poi sei diventato e di quello che hai imparato con la tua esperienza… c’è un percorso alternativo che suggeriresti ad un aspirante imprenditore del web?

Dopo aver conseguito il diploma ad indirizzo informatico ho frequentato 2 anni su 3 all’università, ma non ho mai terminato gli studi. Mi sono trovato a scegliere tra l’accettare un lavoro importante (nel settore IT) o proseguire gli studi. Sicuramente il percorso universitario è molto utile, ma nel mio settore l’esperienza e lo studio personale sono fondamentali.

Vi sono quindi più modi per diventare un “Software Engineer“. Il mio suggerimento è di studiare il più possibile, sperimentando sempre quanto appreso e soprattutto assicurarsi di rimanere al passo con i trend moderni, visto che il nostro è un settore in continua trasformazione. Ma la cosa più importante è “divertirsi nell’apprendere“.

Grazie all’impegno e la dedizione, non ho mai avuto problemi ad ottenere posizioni di lavoro “riservate a laureati”, in quanto l’esperienza equivalente è sempre considerata.

Ad ogni modo, sto meditando di conseguire una laurea in un indirizzo economico.

Ti sei trasferito a Dublino e hai lavorato per diverse aziende in contesti internazionali. Direi che per te l’inglese è stato fondamentale. Cosa diresti se dovessi spiegare a qualcuno quanto è importante la conoscenza dell’inglese (o di un’altra lingua)? 

Si, l’inglese è stato assolutamente fondamentale. Lo studio fin da quando avevo 6 anni (ora ne ho quasi 33) e mi sono sempre trovato a mio agio con le lingue. Il mio consiglio è quello di viaggiare il più possibile e “vivere la lingua” oltre che studiarla. La passione per la Musica mi ha aiutato molto ad esempio. Imparavo a memoria tutti i testi delle canzoni che mi piacevano, acquisendo sempre più vocaboli, ed ho fatto la stessa cosa con film, telefilm e videogiochi.

Cosa mi dici della differenza tra il mercato italiano e i diversi mercati esteri?

Dopo il mio trasferimento all’estero ho visto una differenza abissale nella valorizzazione del dipendente, nel rapporto di lavoro. Ho trovato un sistema realmente “meritocratico“.

Ovviamente anche in Italia ci sono ottime aziende che hanno capito il valore del dipendente, ma c’è ancora molto da imparare. Basti pensare che da quando sono qui ho raddoppiato il mio stipendio in meno di 3 anni ed ho conseguito diverse certificazioni, oltre ad avanzare progressivamente di posizione.

Un esempio pratico? Se in Italia alcuni datori di lavoro che ho incontrato pensavano che far certificare i propri dipendenti fosse pericoloso, qui in Irlanda ho visto aziende spingere fortemente per far sì che i propri collaboratori conseguissero certificazioni importanti. Un’azienda per cui ho lavorato riconosceva anche cospicui bonus in denaro per chi conseguiva una certificazione.

Come trovi i clienti per la tua azienda?
SEO, PPC, Referral, Passaparola…
Oppure il tuo canale youtube è determinante?

Tutti i mezzi che hai citato sono molto importanti. Nel nostro caso, molti clienti arrivano tramite passaparola, dai nostri corsi Udemy (qui uno sconto dell’83% sul nostro corso AngularJS per te che leggi), dal canale Youtube e dal form di contatto sul nostro sito web (che i potenziali clienti raggiungono tramite articoli del nostro blog con un buon posizionamento SEO).

Inoltre troviamo molti clienti su alcuni canali Slack, nelle community Facebook e su Reddit.

Trovo che usi canali molto interessanti per trovare clienti!
Proviamo ad andare più in profondità: come funziona il processo di acquisizione clienti su Udemy?

Il corso Udemy rappresenta una cosiddetta “proof” ovvero una dimostrazione delle nostre competenze su determinate tecnologie.
Non è raro che qualcuno si imbatta nel corso (che conta quasi 2000 iscritti) e ci contatti per un preventivo.

E su Reddit?

Reddit è una piattaforma molto particolare: prima di pensare soltanto di postare contenuto autoreferenziale è necessario costruirsi una buona dose di “karma points“.
Ho speso diversi mesi contribuendo a diversi subreddit e dopo diverso tempo ho iniziato a ricevere (e ad inviare) proposte su Reddit.
E’ un lavoro che richiede molto tempo ma si possono trovare clienti “altopaganti” e molto professionali.

E su Slack?

Frequento almeno 10 team diversi su Slack (e sono tra gli admin di alcuni di essi) e ognuno di questi circuiti ha sempre un canale #jobs, #gigs, etc.
All’interno di questi canali vengono spesso pubblicate offerte per freelance, etc.
Se posso consigliare un servizio in particolare (a cui è associato un fantastico canale slack in cui è presente un bot che pubblica quotidianamente offerte di lavoro personalizzate da mille circuiti per nomadi digitali e non) direi decisamente Code For Cash: questo circuito ci risparmia un sacco di lavoro nella ricerca di clienti e noi non dobbiamo far altro che spulciare le offerte filtrate in base alle nostre preferenze ed inviare le nostre proposte.

Cosa mi dici del vostro modo di organizzare il lavoro?

L’esperienza ci insegna che organizzare al meglio il proprio lavoro è fondamentale se si vuole aumentare la produttività. Utilizziamo tutti i giorni strumenti come Slack, Trello e Asana (questi ultimi per la gestione dei progetti). A livello documentale, Google Docs, BulletHQ per la contabilità e strumenti mirati per quello che riguarda l’Application Lifecycle Management (ALM).

Immagino che c’entrino Agile e Scrum giusto?

Corretto. Sono uno ScrumMaster certificato e tendo sempre a suggerire ai miei clienti di adottare il metodo Scrum* (o meglio, una forma più semplificata) quando mi rendo conto che i loro (o i nostri) progetti richiedono iterazioni costanti e sono soggetti a cambiamenti. Agile (se applicato per bene) garantisce una flessibilità enorme, totale trasparenza e reattività al cambiamento. Scegliamo la metodologia più opportuna in base al progetto ed al cliente di riferimento.

Scrum, per chi non lo sapessse, è un framework della Metodologia agile per la gestione del ciclo di sviluppo del software, iterativo ed incrementale, concepito per gestire progetti e prodotti software o applicazioni di sviluppo (Wikipedia).

Il tuo più grande errore?

Non sono il tipo da avere rimpianti, ma direi che il mio più grande errore è stato quello di non spostarmi all’estero prima. Tuttavia, credo che anche in questo caso le mie scelte mi abbiano portato a vivere esperienze importanti e che mi hanno reso la persona che sono ora.

Un altro errore è stato quello di coinvolgere, molti anni fa, la persona sbagliata in un progetto di business. Fortunatamente me ne sono reso conto prima ancora di iniziare.

La scelta più azzeccata che hai fatto nella tua vita (professionale)?

Sicuramente quella di trasferirmi all’estero, dove ho trovato persone e imprese fantastiche, ed aver avuto il coraggio di rischiare lasciando un lavoro fantastico e dedicandomi a tempo pieno alla mia attività.

Cosa consiglieresti a chi ti chiede un libro, un corso… un primo passo per imparare a fare quello che fai tu?

Quanto vorrei che ci fosse un singolo libro per imparare tutto quello che serve! ^_^

Ad ogni modo il mio suggerimento è quello di iniziare fin da subito a leggere articoli, corsi, libri in merito alla professione che volete intraprendere. Ce ne sono davvero tanti.

Io sono letteralmente assetato di conoscenza, però sicuramente direi

Il Business Diverte” di Richard Branson (fondatore di Virgin e una tra gli imprenditori che ammiro di più).

Dal punto di vista dello sviluppo, c’è un’infinità di materiale da cui iniziare. Safari Books è un’ottima risorsa (una libreria online con libri su Business, Economia, Informatica, etc). Ci sono poi piattaforme stupende come Udacity, che offre percorsi di apprendimento interessanti, la pagina https://github.com/bmorelli25/Become-A-Full-Stack-Web-Developer che contiene una marea di materiale.

Il resto, lo scoprirete da soli.

Non si smette mai di imparare.

Che importanza dai al concetto di trovare una nicchia?

Fondamentale! Identificare una nicchia di riferimento è fondamentale per la buona riuscita di qualunque progetto. Ovviamente meglio evitare le nicchie in cui il mercato è saturo, ma non fatevi spaventare dalla concorrenza.

Io sono dell’idea che ci siano due modi per fare un prodotto di successo:

  • essere i primi in assoluto,
  • o essere i “migliori”.
Come vedi il futuro del tuo settore? Ci sono prospettive?

Il settore tecnologico, come ormai tutti sanno, è in esponenziale crescita.
Il bello del mio lavoro è che fa ormai parte di qualunque settore.
Giusto qualche mese fa ero al Web Summit a Lisbona, ed erano presenti figure come Ronaldinho e Joseph Gordon Levitt a discutere delle loro “Tech” startup.

La risposta è:

  •  “sì, ci sono prospettive!”

E sono certo sarà così per molto tempo.
C’è inoltre da dire che alcune tra le professionalità più pagate al mondo sono proprio quelle nel settore IT.

Bene Alessandro,
direi che siamo arrivati alla fine di questa bella chiacchierata.
Lancia il tuo messaggio all’umanità! 🙂

Se sei arrivato alla fine di questa intervista, complimenti!

La mia più grande paura nella vita è quella di ritrovarmi a 70 anni pieno di rimpianti e dubbi su cosa sarebbe successo se avessi preso una decisione difficile/pazza/impulsiva anni prima.
Guidato da questa “paura” ho sempre inseguito i miei sogni ed ho sempre fatto e faccio tuttora ciò che il mio istinto mi suggerisce.

Il mio consiglio è il seguente:

Se hai una passione – e se la tua passione può trasformarsi in un servizio utile agli altri tanto meglio – per qualcosa ma non hai il tempo di coltivarla… oppure se hai il sogno di metterti in proprio, di viaggiare, di vedere l’aurora boreale, di lanciarti con il paracadute, di farti un all-you-can-eat di sushi… HAI l’obbligo morale di impegnarti al fine di lottare con le unghie e con i denti per realizzare il tuo sogno, per vivere la tua passione.

Se hai un sogno…
hai l’obbligo morale di impegnarti e lottare con le unghie e con i denti per realizzarlo!

Io ho lasciato un lavoro fantastico e una casa appena comprata (che pago tuttora) e se dovessi tornare indietro lo rifarei nuovamente.
Sarà una banalità ma… “meglio provare e fallire che vivere con il rimorso di non aver mai provato“.

Io lo credo fermamente, e tu?

Fammi sapere nei commenti ciò che pensi…

Inoltre, se hai in mente da sempre di avviare una tua startup (web), oppure di diventare un programmatore, o ancora di lasciare il tuo lavoro per diventare imprenditore di te stesso… sentiti libero di contattarmi (e di lasciare un commento qui sotto).

Anche se non rispondo sempre subito, prometto di fare il possibile.

A presto, e che tu possa avere sempre il vento in poppa!

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