- Diventare Web Writer Freelance. Intervista a Beatrice Verga
- Chi è Beatrice Verga
- Professione Web Writer freelance
- Come si diventa Web Writer?
- Scelte? Rinuncie? Sacrifici?
- Come trovi i clienti?
- Come hai trovato i primi clienti?
- Che ne pensi dei marketplace?
- La nicchia è importante?
- Come si superano i momenti difficili?
- Il tuo più grande errore
- Il tuo più grande successo
- La scelta più azzeccata
- Un consiglio a un aspirante web writer
- Un libro, un corso, un primo da consigliare
- Come vedi il futuro del tuo settore?
- Messaggio all'umanità
Lavorare con il web e la scrittura. Diventare Web Writer Freelance è un argomento che interessa a molti. Ma come lo si diventa? Ne parliamo con Beatrice Verga.
“Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto.” Italo Calvino
Chi sei?
Mi chiamo Beatrice Verga, ho 30 anni e ho sempre saputo che nella vita avrei scritto.
L’immagine che avevo in testa negli anni universitari mi vedeva svolgere una professione indefinita per mantenermi e, nel frattempo, continuare a scrivere per piacere personale.
Dopo la laurea in lettere, animata da passione e incoscienza, ho deciso di provare a trasformare la scrittura in lavoro.
Si può proprio dire che non abbia fatto altro: la mia vita professionale è sempre stata caratterizzata dalla sinergia tra scrittura e libera professione come scelta chiara, fatta per conciliare lavoro e privato nel migliore dei modi.
Sono web writer.
Il mio lavoro quotidiano prevede la redazione di contenuti per diversi siti web.
Spazio dal sito personale del medico specialista, al blog dell’azienda che si occupa di progettare cucine professionali.
Il mio percorso è stato ben poco canonico. Il lavoro è stato la conseguenza di una passione infantile che ho scelto di seguire anima e corpo dopo due mesi di stage in una piccola redazione milanese.
Non ho seguito alcun corso e non ho fatto esperienze in agenzia.
Dopo lo stage nella redazione milanese di una rivista medica ho ascoltato, con l’entusiasmo dei vent’anni, solo la passione.
Ho preso molte botte sui denti, ho incontrato clienti sbagliati, persone che hanno tentato di trasmettermi insegnamenti tecnici giusti ma non sono state ascoltate.
Ero testarda e ho fatto tanti errori, che però mi hanno fatto bene.
Ho scelto, a 24 anni, tra la precarietà e la possibilità di crescere in un contesto aziendale.
Al posto del primo dei due termini preferisco però utilizzare la parola libertà (libertà di lavorare da dove voglio e per chi voglio), un obiettivo quotidiano da perseguire che mi ha dato la forza per andare avanti anche nei momenti più difficili e di arrivare oggi a gestire un lavoro che mi permette di esserci per le persone che amo.
Ho uno zoccolo duro di clienti frutto del passaparola degli anni passati.
Ho da poco aperto il mio sito web personale www.beatriceverga.it e sto lavorando in modo da renderlo un canale utile all’acquisizione di clienti paganti.
Mi sto concentrando in particolare sui social (mi è arrivata proprio recentemente una richiesta di preventivo da LinkedIn) e sulla divulgazione di almeno un contenuto di qualità ogni settimana.
I clienti storici, che hanno segnato il mio percorso lavorativo, li ho trovati sui marketplace – Twago in particolare – e sui siti di annunci di lavoro per creativi.
Da lì poi è nato un passaparola che continua ancora oggi.
Non è stato difficile né trovarli né gestirli.
Le difficoltà sono arrivate in seguito quando ho dovuto iniziare a selezionare seriamente anche dal punto di vista del prezzo.
Personalmente ho smesso di utilizzarlo da tempo perché ho deciso di concentrarmi su altri canali di acquisizione.
E non lo ritengo un investimento fruttuoso, anche perché ci sono tanti annunci di lavoro in spagnolo.
Altissimo. Personalmente ho cercato, fin dall’inizio della mia carriera, di concentrarmi sulla salute e il benessere formandomi e informandomi in modo da poter gestire contenuti sia specialistici – scrivo in ghost per diversi medici – sia divulgativi (ho raggiunto la prima posizione con contenuti per la nicchia dell’allergia al nichel).
Ho avuto dei momenti di forte stress più che di difficoltà. Li ho superati meditando, dando spazio alla scrittura creativa libera e valorizzando la possibilità di stare accanto ai miei affetti ogni giorno.
Dare spazio alla ‘pancia’ e chiudere la collaborazione sbattendo la porta per motivi che nulla avevano a che fare con il rapporto professionale con me. Chiudere male una collaborazione è sbagliato in generale e ancora di più se si lavora sul web, un mondo dove la reputazione è tutto.
Riuscire a creare nella maggior parte dei casi un rapporto di serenità e fiducia. Ho imparato a scegliere con chi lavorare e sono felice di riuscire a farlo con persone positive oltre che con validi professionisti.
Essere freelance!
Di iniziare a sperimentare con un blog creandosi una nicchia prima di tutto. Suggerirei poi di essere attivo sui gruppi social e di trovare un proprio tone of voice, lasciando da parte la paura di essere unico e creativo.
I libri di Annamaria Testa e il suo sito www.nuovoeutile.it!
Argomento spinoso considerando che si parla molto del ruolo che hanno già i software di AI nella generazione di contenuti. Non sono esperta in merito ma mi sento di dire che, fino a che scrivendo si dà spazio a creatività e capacità di narrare bene, è molto difficile che una macchina possa fare il lavoro che fa un uomo.
Grazie per questa bella chiachierata…
Un ultimo messaggio all’umanità? 🙂
Lavora seguendo il cuore e cercando di dare spazio alla passione.
Oggi possiamo farlo.
Ed è una grandissima fortuna!