- Lavorare online come Assistente Virtuale, Copywriter e Social Media Manager. Intervista a Irene Di Summa
- Chi è Irene Di Summa
- Un'altra profuga dal posto fisso?
- Professione: Assistente Virtuale, Copywriter e Social Media Manager
- Che cos'è e cosa fa un Assistente Virtuale?
- Che tipo di clienti hai come Assistente Virtuale?
- Come hai trovato i primi clienti?
- Come trovi i tuoi clienti attualmente?
- Trasforma le persone che segui nei tuoi clienti
- Trovare clienti su Facebook e Linkedin
- Il passaparola: lo strumento più potente
- Il viaggio da soli per capirsi
- Mollare il posto fisso con gradualità
- Il tuo più grande errore?
- Il tuo più grande successo?
- La scelta più azzeccata?
- Che percorso consiglieresti ad un aspirante Assistente Virtuale?
- Il futuro del settore
- Messaggio all'umanità
Come si diventa Assistente Virtuale, Copywriter e Social Media Manager? Come crearsi una professione che permette di organizzarsi autonomamente e di lavorare, grazie a internet, da qualsiasi parte del mondo. Ne parliamo con Irene Di Summa.
“Ogni inizio è difficile, ma inevitabile” (cit.)
Iniziamo con la prima domanda: chi sei?
Sono Irene, toscana e vivo alle Canarie da un anno e mezzo, a Lanzarote.
Adoro viaggiare e vivere i posti da “local”, andare oltre il tempo della “vacanza”, conoscere la gente del posto ed entrare in contatto con la cultura del posto vivendoci.
Dopo aver vissuto in varie città e lavorato in diverse aziende come Commerciale Estero e Auditor Amministrativo (per anni ho girato l’Italia facendo audit presso clienti, macinando migliaia di km), decido che devo fare di questo mio essere sempre in giro uno stile di vita.
Ho sempre amato viaggiare e lo facevo appena possibile, accumulando permessi e ferie. L’ennesimo viaggio in solitaria – un mese in Thailandia, zaino in spalla – mi ha dato la consapevolezza finale che era il momento di lasciare l’azienda per cui lavoravo ormai da 7 anni e di trasferirmi all’estero, per compiere stavolta un viaggio quotidiano, vivendo in un altro paese la vita di tutti i giorni.
Penso che il posto fisso sia ormai un retaggio degli anni passati, quella chimera a cui molti ambiscono e quando finalmente la ottieni ti senti realizzato.
O almeno dovresti, perché io – e lo dico consapevole di suscitare opinioni contrastanti – quando l’azienda per cui lavoravo da 3 anni mi ha proposto il tempo indeterminato, mi sono sentita in gabbia!
Il posto fisso è quella zona di comfort dentro la quale ognuno si costruisce le proprie certezze.
Il posto fisso è quella zona di comfort dentro la quale ognuno si costruisce le proprie certezze che poi, alla fine, non sono altro che la routine quotidiana: all’interno di questa gabbia ci si sente tranquilli, con un orario di lavoro e uno stipendio fisso.
Certo, molti pagherebbero oro per averlo.
Io dico che, semplicemente, non è per tutti.
Sicuramente non è per me.
Lavoro come Assistente Virtuale, Copywriter e Social Media Manager.
Da qualche tempo lavoravo come SMM e Copy, poi ho iniziato ad occuparmi anche di siti web e non ho mai abbandonato il mio amore per le traduzioni.
Ad un certo punto, pochi mesi fa, visto che il lavoro stava andando bene e i clienti erano contenti di come lavoravo, ho deciso di strutturami come Assistente Virtuale, una figura che all’estero è molto conosciuta e che in Italia ancora deve essere scoperta come si deve, ma che sono sicura avrà successo.
L’Assistente Virtuale è un supporto professionale per molte attività che un freelance, un imprenditore, una PMI, uno scrittore o un life coach deve svolgere anche quotidianamente.
Si occupa di molti aspetti quali…
- la gestione delle email,
- la newsletter,
- la creazione di contenuti,
- la gestione dei social
- e molto altro…
e in questo modo “alleggerisce” la giornata del suo cliente, che affida queste sue attività a chi sa svolgerle in maniera professionale ed ha così modo e tempo di concentrarsi su altre attività o semplicemente di disporre di maggior tempo libero, per viaggiare e in generale avere una migliore qualità di vita.
I miei clienti sono liberi professionisti, imprenditori, ma anche nomadi digitali che vogliono rallentare un po’ il ritmo lavorativo ed essere supportati nelle loro attività lavorative quotidiane.
Dalla gestione dei social, alla redazione di contenuti per blog/siti in ottica SEO, dalla gestione delle email a presentazioni e infografiche fino all’organizzazione di viaggi personali o per lavoro, i miei clienti sono “alleggeriti” da molte attività e possono quindi spostare il loro focus su altre più produttive.
O semplicemente godere di maggior tempo libero e viaggiare.
E poi anche PMI che magari non vogliono assumere una persona fissa ma hanno comunque bisogno di supporto per la corretta gestione dei social, per rispondere ai messaggi e per moderare la loro pagina aziendale, per la creazione della newsletter, per la redazione dei contenuti del sito/blog aziendale, per organizzare un viaggio o una trasferta.
Quando ho iniziato gestivo già due blog (uno in italiano, l’altro in inglese) e avevo una buona esperienza in WordPress, mi occupavo di traduzioni (inglese e spagnolo) e gestivo pagine Social per alcuni clienti.
Di fatto, a un certo punto ho deciso di strutture queste mie competenze (e quelle acquisite lavorando per 10 anni come Commerciale Estero e poi come Auditor Amministrativo per una multinazionale svizzera) e di propormi come Assistente Virtuale. I clienti che avevo già, perché magari avevo tradotto le pagine del loro sito o perché mi stavo occupando dei loro social, si sono fidati di me e la collaborazione si è ampliata.
Ho creato il sito Professione Assistente Virtuale (www.professioneassistentevirtuale.com), la pagina Facebook (Facebook.com/ProfessioneAssistenteVirtuale) e ho cercato di far conoscere meglio questa figura, che in Italia rimane ancora associata al libro cult di Tim Ferriss “4 ore alla settimana” e all’idea di delegare ad un addetto del sud-est asiatico da contrattare per 5$ l’ora. Non è esattamente così.
I canali sono vari.
Funziona molto il passaparola: quando un cliente è soddisfatto consiglia volentieri ad amici, conoscenti e colleghi, e questo succede spesso.
Anche perché lavorare con un’Assistente Virtuale è infinitamente più semplice: può essere contrattato per coprire una fase di picco, o durante il periodo estivo, si può lavorare per pacchetti orari o per task, per creare il blog o gestire i social, insomma c’è molta flessibilità. Ed i vantaggi sono innegabili.
Poi tramite Linkedin e Facebook.
Ed anche via email: in questo lavoro si sviluppa un rapporto di fiducia e stima reciproca e alcuni clienti li ho contattati tramite email proprio tra quelli che seguivo e stimavo e che avrei voluto avere come clienti.
Il mio lavoro mi piace davvero molto, anche perché ogni cliente decide di affidarmi attività differenti ed è un continuo stimolo.
In questo campo poi non si smette mai di imparare, è un mondo in continua evoluzione, le dinamiche cambiano, ci sono sempre nuovi strumenti, insomma non c’è davvero tempo di annoiarsi!
E quando si è positivi e soddisfatti, si lavora molto meglio.
Ho seguito quelli che secondo me sono due presupposti fondamentali.
Il primo è l’importanza della nicchia ed il secondo è che lavorerai meglio e renderai persino di più se lo farai con persone con cui senti affinità, su progetti che sono nelle tue corde e vicini ai tuoi stessi interessi.
Ho unito le due cose ottimizzando il processo di ricerca del cliente e di fatto ho reso possibile che la nicchia di persone a cui mi rivolgo come Assistente Virtuale faccia parte del mio spettro di interessi e passioni.
E quindi è andata proprio così: che persone che seguivo da tempo perché interessata personalmente sono diventate mie clienti.
Le ho contattate e percependo il mio reale interesse per la loro attività o il loro progetto si sono fidate e affidate a me per supportarli nella loro attività, delegandomi alcuni compiti.
Hanno capito che il mio interesse per il loro progetto era reale e che lo avrei gestito come fosse il mio.
Seguo i profili in target con la mia attività e per quanto riguarda Facebook, sicuramente i gruppi sono un modo molto interessante e proficuo per stringere nuove collaborazioni.
E’ molto importante interagire e dare consigli utili, for free, senza aspettarsi niente in cambio.
Diamo modo così alle persone di capire che conosciamo bene l’argomento.
Prima o poi ciò darà i suoi frutti.
Sì, come ti dicevo prima il passaparola è uno strumento potentissimo.
Molti clienti sono arrivati perché consigliati da altri con cui avevo lavorato anche molto tempo prima.
Credo sia normale: io stessa quando mi trovo bene con alcuni collaboratori li consiglio con piacere a chi ne ha bisogno.
Io amo viaggiare in solitaria e l’ho fatto molto spesso!
Certo come in tutte le cose ci sono i pro e contro, tipo che non puoi condividere quel momento magico, quel fantastico tramonto o quell’incredibile esperienza che stai vivendo dall’altra parte del mondo… ma viaggiare in solitaria non vuol dire stare sempre da soli, anzi.
Quando viaggi in solitaria ti poni in un modo diverso rispetto al mondo… e anche rispetto agli altri!
Sei più aperto e sicuramente hai modo di conoscere molte più persone.
Io custodisco con rispetto e gioia magici incontri e momenti indimenticabili che ho vissuto viaggiando in solitaria!
E poi inevitabilmente sei più centrato su te stesso e in alcuni momenti della vita viaggiare da soli può essere davvero terapeutico.
Cosa possiamo dire a chi vorrebbe mollare il posto fisso ma è terrorizzato dal fare questo passo? 🙂
Quando mi sono licenziata dal mio lavoro a tempo indeterminato avevo ormai le idee piuttosto chiare su quale volevo fosse la mia vita.
Certo non è stato un processo facile e nemmeno immediato.
Ho elaborato questa mia decisione nel tempo e poi ho inizialmente ridotto le mie ore ad un part-time per avere più tempo da dedicare al nuovo progetto, ma anche per viaggiare e capire bene come volevo impostare la mia fase successiva.
E quello che volevo era sostanzialmente avere più tempo per me stessa, ma soprattutto volevo gestirlo a modo mio. Volevo essere libera di viaggiare, di portarmi il PC ovunque e di continuare a lavorare ovunque fossi, senza alcun vincolo geografico.
Ho fatto qualche mese di prova, sono partita portandomi il PC e viaggiando tra la Spagna e il Portogallo, lavorando al mattino molto presto (dovevo lavorare con l’Asia per conto di un mio cliente), visitando i luoghi in cui mi trovavo durante il giorno e poi rimettendomi qualche ora al lavoro la sera. Insomma, non era esattamente una vacanza, ma era proprio ciò che avevo in mente di fare per il futuro.
Continuare ovviamente a lavorare, e farlo bene, indipendentemente dal luogo in cui trovavo.
Io non parlo mai di errori, ma di esperienze.
Proprio all’inizio mi è capitato di essere coinvolta in un progetto – una start-up – che sentivo davvero nelle mie corde. Ho investito mesi lavorando su di esso e mettendo a disposizione le mie competenze, la mia passione e una quantità assurda del mio tempo. Alla fine chi doveva sostenere il progetto è sparito nel nulla.
Ecco, a volte, essere idealmente coinvolto in un progetto, ti può far perdere di vista altri aspetti importanti.
Lezione imparata: non ci casco più 😉
Quando tornano è sempre un successo!
Le collaborazioni con un Assistente Virtuale possono essere flessibili e spesso con questo lavoro capita di andare a coprire magari dei periodi di picco lavorativo, oppure il lancio di un progetto o di un determinato prodotto.
Quando mi ricontattano per andare avanti nel progetto o per propormi di affidarmi un task ulteriore, sono contenta: significa che il lavoro fatto è stato apprezzato e che il cliente ne è soddisfatto.
Inoltre, lavorando in parallelo sullo stesso progetto, molto spesso con i clienti si crea un rapporto che va oltre le singole attività affidate, di stima e fiducia reciproca.
Decidere di lavorare come freelance, senza dubbio.
Non è affatto una passeggiata, spesso lavoro più di prima, ma la libertà che ho adesso di prendermi il giorno libero che decido o di concedermi un’ora di pausa in un momento in cui in ufficio non avrei potuto… per me è impagabile.
E poi non sopportavo davvero più l’idea di passare tutte quelle ore della mia vita in macchina!
E davvero, negli ultimi anni in cui lavoravo come Auditor – e mi recavo presso aziende in tutta Italia – macinavo più di 30.000 km all’anno! Mi sembrava veramente tempo sprecato.
Ed il tempo, secondo me, è la vera ricchezza di cui disponiamo. Anche per questo sono convinta che questa figura professionale abbia davvero un senso e un futuro: è importante saper gestire bene il tempo, usando tutti gli strumenti e i supporti possibili. E adesso ne abbiamo davvero molti.
Io sono diventata Assistente Virtuale alla fine di tutto un percorso professionale grazie al quale ho acquisito dapprima competenze in ambito commerciale con la gestione dei clienti, sia italiani che esteri, poi come Auditor amministrativo ho sviluppato competenze molto tecniche.
Nel frattempo lavoravo con WordPress e gestivo due blog, di cui uno per il mercato americano, e gestivo social per alcuni clienti, per cui quando ho deciso di propormi come Assistente Virtuale di fatto avevo già un background di competenze, mi ero già fatta le ossa sul campo.
Non ci si improvvisa Assistente Virtuale, questo voglio dire.
E’ necessario studiare tanto e proporsi solo quando si è certi di farlo in maniera professionale.
Molti sminuiscono questa professione dicendo che si tratta di una “segretaria”, ma se sei un Assistente Virtuale professionale assicuro che le competenze sono davvero molte.
E, soprattutto, avere competenze a 360° ti consente di avere una visione generale del progetto più centrata, di muoverti meglio al suo interno e di farlo rendere molto di più.
Quindi posso riassumere il percorso così:
- prima avere delle basi molto solide;
- poi specializzarsi in ciò che senti più nelle tue corde;
- per andare a lavorare nella nicchia che ti sei creato.
Secondo me sì, ci sono buone prospettive.
Ormai, che si tratti di un’attività offline o online, c‘è bisogno di supporto su molteplici attività, dalla gestione dei social alle email, dai contenuti per il blog/sito alla gestione dei clienti, dalle Landing page alle newsletter.
Una persona sola non riesce a fare tutto.
E se lo fa, perde un sacco di tempo che potrebbe usare diversamente.
Svincolarsi dal lavoro di tipo tradizionale per lavorare online e poi trovarsi a lavorare molto più di prima ha senso solo all’inizio, quando è davvero inevitabile.
Ma poi, una volta ingranato, l’obiettivo secondo me dovrebbe essere quello di migliorare la qualità della propria vita.
Delegare è la maniera più intelligente e sana per far crescere la propria attività.
E poi l’Assistente Virtuale ti consente flessibilità, non ti vincola: puoi contrattarla per pacchetti orari mensili, oppure per task.
Quindi sì, sono fiduciosa sulle prospettive di questo lavoro.
E poi, guardando al mercato americano ad esempio, il Virtual Assistant è una figura ormai consolidata, dove sempre più spesso viene considerata un Project Manager.
Grazie per questa illuminante chiacchierata!
Un ultimo messaggio all’umanità? 🙂
Impegniamoci e facciamo della nostra vita ciò che davvero sogniamo.
Gestiamo bene il tempo che abbiamo in questa vita, non sprechiamolo.
Abbiamo la fortuna di vivere in un’era (quasi) priva di confini in cui tutto è possibile, approfittiamone.
Vietato avere rimpianti!
Se hai bisogno di maggiori info puoi contattarmi su www.professioneassistentevirtuale.com, oppure se hai qualche domanda da farmi, me la puoi fare anche qua sotto nei commenti…
Irene.