jonathan

Chi Sono

Chi Sono

Se dovessi rispondere alla domanda “chi sono” a un possibile cliente probabilmente direi “faccio il consulente SEO“.

Se capissi che il mio interlocutore non ha la minima idea di cosa sia la SEO allora spiegherei molto riduttivamente “faccio marketing per i siti web”.

Ma in questo contesto – nel contesto di questo sito e progetto – io mi rivolgo a te che, se sei finito in questa pagina con le intenzioni giuste ;), probabilmente sei una persona che non è (ancora) freelance ma sente – forte o sussurrata – una certa aspirazione di diventare freelance.

Allora la risposta alla domanda “chi sono” prenderà tutta un’altra piega: perché quello che mi piacerebbe riuscire a comunicarti è esattamente quanto segue…

Sono un freelance. Ma c’era una volta in cui…

io NON ero un freelance

Di sicuro mi sarebbe piaciuto diventarlo: dopo laurea*, master e un primo periodo in azienda, mi ero anche iscritto ad un corso di avvio all’impresa, uno di quelli finanziati dal fondo europeo.

*ottenuta con calma: 10 anni 😉

Avevo perfino aperto Partita Iva!

Ma obiettivamente le mie competenze e soprattutto le mie capacità di attirare i clienti lasciavano ancora molto a desiderare… nel giro di 6 mesi, prosciugati i miei pochi risparmi, ho dovuto ripiegare e accettare un nuovo contratto a progetto in un’altra agenzia.

E in realtà all’epoca non è stata una scelta sbagliata in quanto in questo modo ho potuto continuare a farmi le ossa e a approfondire le competenze nel mio settore. Stavo acquisendo sempre più esperienza.

E iniziavo perfino a sentirmi bene nella mia agenzia!

Concluso l’anno del contratto a progetto la promessa era quella di venire assunto con un contratto a tempo indeterminato!

Ma la mia storia avrebbe previsto un percorso diverso: dopo un anno in agenzia decido di partire alla volta dell’Australia con l’obiettivo “ufficiale” di imparare l’inglese come si deve.

Rinuncio quindi all’occasione di firmare quel bel contratto a tempo indeterminato e parto, all’inseguimento di una non meglio precisata voglia di una botta di vita.

Solo 12 settimane di corso di inglese più un altro mese di visto (quello che ti è concesso con la Student Visa)… e poi sarei tornato a casa. Magari proprio dal mio bel contratto a tempo indeterminato!

E invece…

Alla fine delle mie 12 settimane di corso di inglese riesco a trovare un ingaggio in una agenzia web di Sydney: un ingaggio come contractor… in pratica come collaboratore esterno… a “partita IVA”!

Ma l’avventura in Australia poteva continuare!

 

Come vengo ingaggiato

Come trovo questo “cliente”? Come trovo questa agenzia web di Sydney con cui collaborerò per i successivi 3 anni e mezzo? Con un trucco degno di un bravo esperto di Web Marketing: faccio una campagna AdWords dedicata al cercare un lavoro e non al cercare clienti!
Racconto questa storia qui: Trovare lavoro con AdWords.

Ma c’è un altro punto interessante: al primo colloquio con l’agenzia il mio futuro committente mi chiede a quanto ammonta la mia tariffa oraria. Non ne avevo idea, venivo da esperienze da “dipendente” (se di dipendente si può parlare con i contratti a progetto) dove calcoli quello che guadagni dividendo le ore mensili del tuo stipendio al netto delle imposte che non sai neanche a quanto ammontano. Non ne avevo idea, non avevo nessuno a cui chiedere, non sapevo niente di come funzionava il sistema australiano. Calcolo semplicemente quanto mi sarebbe servito per continuare la mia avventura in Australia. Morale: vengo preso subito.

Solo dopo, parlando con un commercialista australiano, capisco che avevo appena chiesto la tariffa oraria di un lavoratore poco qualificato. E quindi mi preparo per chiedere un aumento e me la danno senza discutere.

Ma nel frattempo mi ero fatto valere! L’agenzia aveva capito quanto valevo e io avevo capito come potevo rendermi utile.

Il punto è: se avessi chiesto subito la paga standard di un lavoratore nel mio settore probabilmente – con il mio inglese ancora molto perfettibile – non mi avrebbero preso.

Chiedendo un terzo in meno ho praticamente fatto in modo che l’agenzia potesse valutarmi con un rischio nettamente inferiore.

Questo è un concetto importante in una trattativa con un cliente con cui prevediamo un rapporto a lungo termine.

Non bisogna mai svendersi ma si può fare un’offerta limitata nel tempo (rispetto all’esperienza che ti ho appena raccontato in una trattativa con un cliente è però opportuno che questo limite temporale sia comunicato all’inizio del rapporto, ad esempio: ti faccio il 30% di sconto per le prime x settimane).

Ad ogni modo…

Quello che prevedeva questo ingaggio da contractor con la mia agenzia di Sydney era essenzialmente questo:

  • se c’era sufficiente lavoro… avrei lavorato full-time;
  • se non c’era lavoro… non avrei lavorato neanche part-time!

Ma io questo non lo sapevo ancora… 😉

E quindi un bel giorno scopro che era arrivata…

La bassa stagione… e di nuovo quella alta, anzi…

L’arrivo della “bassa stagione” mi fece capire una cosa molto importante: avevo bisogno di altri, nuovi clienti! Non potevo campare con quel solo cliente che consisteva nella mia agenzia web di Sydney.

E quindi questo è essenzialmente quello che ho fatto: ho trovato altri, nuovi clienti.

E una volta trovati altri clienti la “bassa stagione” finisce e la mia carissima agenzia web di Sydney mi ricontatta per tornare a lavorare con loro.

A quel punto avevo sia il lavoro con l’agenzia web, sia quello con i miei clienti: ci sono stati molti periodi in cui ho dovuto fare dei sacrifici e lavorare molto più che “full-time”.

Ma per farla breve, questo è quello che è successo nei mesi seguenti:

  • il lavoro da dedicare alla mia agenzia web è andato sempre più calando,
  • il lavoro da dedicare ai miei clienti online è andato sempre più aumentando.

Alla fine del mio percorso australiano lavoravo praticamente da casa, abitando in una delle città più care al mondo… a quel punto decisi: vado a fare il nomade digitale! Ma questa è decisamente un’altra storia. 😉

Dal lavorare per il proprio capo al lavorare per i propri clienti

Il concetto è: io c’ho messo 4 anni per fare questo passaggio dal lavorare per un’agenzia al lavorare per i miei clienti.

  1. Ci ho messo 4 anni perché nel frattempo lavoravo per l’agenzia…
  2. Ci ho messo 4 anni perché non avevo capito subito le mosse giuste da fare…
  3. Ci ho messo 4 anni perché forse non credevo neanche che sarebbe stato possibile per me…
  4. Ci ho messo 4 anni perché credevo di non essere abbastanza bravo a fare il “venditore” e quindi che trovare clienti sarebbe stato molto difficile per me.

E adesso veniamo a noi: Sono intimamente persuaso che lo stesso passaggio che ho fatto io in 4 anni lo puoi fare in 6 mesi!

Ne sono persuaso perché l’ho visto fare sugli altri.

Ne sono persuaso perché, alla fine, “trovare clienti” per i miei clienti è quello che ho fatto in questi 10+ anni che lavoro nella SEO!

Quindi: che tu ci creda o no… puoi diventare freelance anche tu!

E il mio obiettivo è insegnarti a crederlo.

È insegnarti a farlo.

Il mio obiettivo è farti diventare freelance!

 

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