Che cos’è e come si diventa un “marketer immobiliare”? Come si differenzia da un classico agente immobiliare? Ne parla Fabio Faccin con Marco Zambon.
“Casa è la più bella parola che c’è.”
(Laura Ingalls Wilder)
Innanzitutto, chi sei?
Ciao Fabio, mi chiamo Marco ho 26 anni, vivo a Roncà, un piccolo ma bellissimo paese sperduto nella provincia di Verona. Ho studiato cucina ma la mia vera vocazione è sempre stata tutto ciò che affronta il mondo del marketing, social e vendita.
Infatti una volta finiti gli studi mi sono inserito subito nel mondo della vendita. Sono stati anni duri dove partivo senza nessuna nozione in merito con la convinzione che “per vendere basta avere un buon prodotto”. Una volta capito che era un pensiero immaturo e inesperto ho iniziato a formarmi dai più grandi esperti in italia ed estero e tutt’ora non smetto di rimanere aggiornato.
La mia professione al momento è qualcosa di nuovo, ho deciso di chiamarla “marketer immobiliare”.
Ovviamente è molto simile a quello che fa un classico agente immobiliare con la differenza che costruisco tutto il marketing che serve per vendere casa usando le più innovative armi di marketing che oggi internet ci offre.
Una volta acquisita la casa attraverso un marketing educativo, la inserisco in tutti i portali, poi uso una descrizione differente per valorizzare la casa e farla apparire unica e diversa dalle altre. Grazie ad una pubblicità massiccia se tutto è stato fatto bene, basta attendere da 1-3 mesi e arrivano richieste da clienti caldi, super in target, interessati a comprarla…
Questo metodo mi differenzia molto dalle classiche agenzie di zona, perché i loro tempi sono quasi il doppio più lunghi e l’unica arma che possono utilizzare è il ribasso del prezzo a discapito del cliente…
Certamente, a inizio lavoro pensavo che per imparare dovevo affidarmi a qualche agenzia di zona, ma dopo averle passate tutte, nessuna aveva i requisiti necessari per costruire un rapporto costante, così affinai la mia ricerca e conobbi un’agenzia di Verona che seguiva i miei stessi pensieri e sapevo che con loro potevo imparare molto di più.
Oggi collaboro liberamente con questa agenzia con l’obiettivo di aprire un mio franchising qua nella zona.
Sì, già all’età di 20 anni volevo entrare nel mondo dell’imprenditoria e creare qualcosa con le mie mani, che potesse aiutare migliaia di persone e mi permettesse di vivere la vita che volevo, quella di un professionista degno di stima che non deve subire umiliazioni, che può guadagnare bene e che è un punto di riferimento per la propria famiglia. Che può sentire orgoglio quando parla con amici e conoscenti di quello che fa.
Ma la strada si dimostrò più dura di quanto mi aspettassi, solo dopo aver sputato sangue, umiliazioni e pianti, maturai le mie competenze e mi misi a studiare dai migliori formatori in italia ed estero.
Mi licenziai dal lavoro da dipendente e per la prima volta creai qualcosa di mio senza affidarmi ad aziende che oggigiorno usano noi giovani come carne da macello […]
fu così che ottenni la libertà e la felicità di raggiungere i miei obiettivi.
Mi licenziai dal lavoro da dipendente e per la prima volta creai qualcosa di mio senza affidarmi ad aziende che oggigiorno usano noi giovani come carne da macello per aumentare i loro fatturati e fu così che ottenni la libertà e la felicità di raggiungere i miei obiettivi.
Dopo un’estenuante ricerca in vari settori mi serviva un problema da risolvere, qualcosa dove ancora nessuno ci aveva messo piede, osservando come lavorano oggi giorno le agenzie della zona, capii che questo sarebbe stato il settore dove creare il mio sostegno economico.
Non è stato per niente un trauma, sappiamo che molti hanno paura fare questo passo, ma se sei seguito da un esperto non puoi farti dei danni e smettiamola a credere alle dicerie che lo stato ti ruba i soldi, certo sì, la pressione fiscale è altissima, ma se fai il tuo lavoro e il commercialista fa il suo i risultati sono molto più soddisfacenti di un classico dipendente.
Ne ho tantissime, la prima è che sono un tipo che ama ridere, quindi spesso tra una battuta e l’altra rischio che i clienti non mi prendono sul serio quando parlo.
Un altro problema è che non sono bravo con l’italiano, diciamo che fin da bambino fui un prodigio con i numeri ma non con le lettere, dunque con la mia pubblicità e marketing devo sempre stare attento a non fare “orrori” ortografici, altrimenti rischio che i miei concorrenti non mi prendano sul serio quando parlo.
Poi c’è il fatto che sono nato senza nessun talento innato, non ho nessuna conoscenza importante e nemmeno una famiglia “pien de schei” (piena di soldi), sono partito dal più basso dei livelli, se la mia vita fosse un videogame sarebbe impostata a difficoltà “ultradifficile” ma sono felice così perché amo le cose difficili, si assaporano meglio.
All’inizio è stato difficile trovarli, perché ero nuovo e pochissimi si fidavano di me, ho applicato un marketing offline molto efficace e molto costoso. Dopo qualche mese ho iniziato ad avere le prime chiamate ed ero felicissimo.
Ho utilizzato giornali, volantini e pure Radio Verona!
Quando sei all’inizio per costruire il tuo brand devi far parlare anche i muri di te.
Il fatto è che sono tecniche molto costose: più volte ho dovuto rinunciare per la mancanza di budget da investire.
Ma nell’ultimo periodo ho giornalisti che mi chiamano per raccontare la mia storia gratuitamente e ne sono felice perché è pubblicità gratis! 🙂
Poi è fondamentale la comunicazione: devi far percepire al tuo futuro cliente che tu sei diverso e non sei il solito ragazzo mandato allo sbaraglio in cerca di denaro, questo è molto difficile farlo capire.
Passaparola: quando crei il volano che gira, inizia a girare da solo, ne fai contento e soddisfatto uno e questo non smette di parlare bene di te.
Oh sì, quando devo uscire dalla mia zona comfort e affrontare i miei timori, le mie paure, da solo davanti un vasto pubblico.
Ma è questo il bello del freelance: superare ogni giorno questa domanda raggiungendo obiettivi quotidiani.
La mia prima vendita! Una casa invenduta da un anno e mezzo, situata proprio in mezzo agli uffici di tutti i competitor, arrivo io e la vendo dopo 3 mesi e mezzo, quella è stata una grande conquista per me, mi sentivo di lanciare un grande messaggio “ragazzi attenzione Marco è arrivato”, avrò festeggiato per una settimana 🙂
Tutto il mio piccolo successo si basa su questo, dunque è importantissimo, se eviti questo concetto stai sicuro che tempo un paio di mesi sei fuori dai giochi.
Residenziale, commerciale, turismo, affitti. Poi ci sono nicchie ancora più specifiche ma sono ancora in prova per essere chiamate tali.
È molto difficile da prevedere, nel mio piccolo spero di diventare abbastanza competente da impattare in modo massiccio il mercato, migliorando e velocizzando le compravendite che in confronto al passato sono calate di tantissimo.
Ho moltissimi libri, ognuno risolve un problema specifico dunque non ne ho uno in particolare da consigliare, a me è piaciuto moltissimo “l’arte della guerra” è un libro che racchiude tutto l’essere di come ci si deve comportare per ottenere una vittoria in qualsiasi campo.
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Evolvetevi ogni giorno, perché non è la forza o l’intelligenza che sopravvive, ma chi riesce a gestire il cambiamento e continua a migliorarsi.