federica costantini

Diventare Presentatrice. Intervista a Federica Costantini

Come si diventa presentatrice TV, eventi e video? E come prendere le decisioni che ci cambieranno la vita? Ne parliamo con Federica Costantini.

Ciao Federica
“Per quelli come noi, il palco è lo specchio dell’anima. Il palco non mente. O, meglio, sul palco non sappiamo mentire.” Roberto Bonfanti

Chi sei?

Bella domanda.

Se dovessi risponderti in modo convenzionale, la risposta sarebbe più o meno questa: mi chiamo Federica Costantini, ho 31 anni, sono laureata in psicologia con un master in criminologia, specializzata in comunicazione e marketing ecc.

Ma non sono questa.

Non amo le definizioni che spesso e volentieri condizionano noi e gli altri… diventando etichette… quindi, per rispondere alla tua domanda:

  • sono me stessa e continuo a scoprire chi sono attraverso ciò che faccio (distinguendolo bene da ciò che gli altri vogliono che io sia o volevano che fossi);
  • al momento ho casa a Zollino, un paese in provincia di Lecce, ma viaggio spesso e ho cambiato ‘base’ diverse volte: Irlanda, Lettonia, Malta, Messico… e chissà che non la cambi di nuovo :);
  • sono madrelingua italiana ma parlo anche spagnolo e inglese;
  • sono una cittadina del mondo.
Cosa fai? Di cosa ti occupi nello specifico?

Al momento, presento il mondo nel mondo.

Faccio la presentatrice di format tv, eventi e video nazionali ed internazionali.

Collaboro con privati, enti e aziende che hanno voglia di migliorare la propria comunicazione online e offline o quella di un’iniziativa e di un progetto.

Ho organizzato eventi e workshop (al momento mi sono un po’ fermata), partecipo a conferenze, corsi e congressi.

Ho una sconfinata passione per l’essere umano e mi affascina il potere personale che va ben oltre la conoscenza e la consapevolezza di sé ma, al tempo stesso, le include.

Il potere personale non ha nulla a che vedere con ruoli, titoli, riconoscimenti e successi esterni: ognuno scopre il proprio, ognuno lo potenzia, ognuno lo crea.

Il video spiega bene quello che intendo, più delle parole 😉

Quando hai capito che volevi diventare presentatrice?

Nonostante i 15 anni di eventi, convegni, conferenze, collaborazioni con magazine online e radio, ci fu un palco che fece la differenza.

Era il 2014 ed ero rientrata da Malta, mi stavo preparando per andare in Messico e mi venne proposto di presentare un evento nel mio paese.

In quella serata, non appena salita sul palco mi sentii ‘nel posto giusto’ e da lì capii che avrei voluto prendere sul serio il percorso da presentatrice.

Non solo. Mi sorprese il commento di uno spettatore che mi fece notare quanto ero cresciuta artisticamente: mi fu subito chiaro che tutte le esperienze fatte fino ad allora mi avevano cambiato profondamente.

Come si diventa presentatori? C’è un percorso “canonico” o più una moltitudine di percorsi possibili?

Non credo vi sia un percorso ‘canonico’ e se esiste, non lo sto sicuramente percorrendo.

In tutta onestà credo che si scopra facendolo, o almeno, questa è la mia esperienza.

Con questo non voglio dire che ci si improvvisa presentatori. Si è capaci di improvvisare solo se si è molto preparati.

E come ci si prepara? Non esiste una risposta valida per tutti.

Ecco un po’ di dritte che magari possono tornare utili.

  • Studia le lingue e viaggia più che puoi: apprendere una lingua e trovarsi in contesti sconosciuti ci trasforma e ci arricchisce come esseri umani.
  • Impara dall’esperienza: la gestione di un piccolo gruppo, di un pubblico più grande o stare davanti a una camera viene dopo tante, tante, tante ‘ore di volo’.
  • Nutriti di libri: le parole hanno un potere forte nella creazione della nostra realtà e più le padroneggi più ti aiuteranno ad adattarti alle persone che hai di fronte.
  • Fatti una cultura su materie ‘complementari’: segui corsi online o dal vivo o scegli materiale sul web di brand positioning, marketing e vendita e poi…(fai di) TESTA (tua)!
  • Lasciati ispirare da chi è riuscito ad ottenere ciò che vuoi prima di te ma non farlo diventare né il tuo guru né il tuo idolo.
  • Lavora sul tuo corpo: respirazione, voce e meditazione aiutano a lasciare andare il controllo per lasciar fluire l’energia.
  • Lanciati sempre: mettiti alla prova anche se sei alle prime armi.
  • Crea un progetto tutto tuo: i progetti dei tuoi clienti possono concludersi o interrompersi, il tuo lo costruisci tu compatibilmente con le tue priorità e i tuoi impegni.
Alla luce della tua esperienza, cosa potresti dire a tutti quelli che vorrebbero realizzare i propri sogni?

Non siamo venuti al mondo per realizzare i sogni dei nostri genitori o vivere la vita di qualcun altro ma la nostra!

Come trovi i tuoi clienti? O forse più che di clienti devo parlare di “ingaggi” o usare un’altra parola?

Se mi avessi fatto questa domanda qualche mese fa ti avrei detto che ‘clienti’ andava benissimo come parola.

Ho vissuto, infatti, una prima fase del mio percorso in cui ho messo le mie competenze al SERVIZIO di progetti altrui, in cui ho creduto e ci ho messo tutta me stessa da cui ho tratto delle lezioni molto importanti sia come professionista che come essere umano.

Ecco che è subentrata una fase, successiva a quella dei clienti, che potrei definire quella dei CO-CREATORI, ovvero, quella in cui SCELGO, prima ancora che il progetto o l’evento, LA PERSONA con cui CREARE insieme e VALORI condivisi.

Per dirla in altre parole: non ho più tempo per progetti o eventi che non hanno un’ANIMA.

Generalmente il lavoro è arrivato attraverso il passaparola o da chi, vedendomi lavorare, mi ha contattato direttamente.

Pur avendo il sito www.federicacostantini.com, la pagina Facebook, il profilo linkedin ed instagram ad oggi ho pochi contatti dal web perché ho dedicato poco tempo alla promozione online e alla creazione di miei contenuti ma rimedierò a breve. 😉

E i primi – e più preziosi – clienti e ingaggi? Come li hai ottenuti?

Il primo ingaggio è arrivato in Messico.

Da una brevissima conversazione con una persona in ufficio, venni ricontattata dalla stessa dopo 3 mesi ed invitata nel programma televisivo di cui era il conduttore*.

* Nota dell’intervistatore: alla mia domanda di chiarimento – “Becchi uno in ufficio e questo ti ricontatta per invitarti al suo programma televisivo?!?” – Federica conferma: “si, ho parlato con un coworker in ufficio per 5 minuti e gli ho raccontato un po’ delle mie esperienze e dopo mesi mi ha contattato per invitarmi al programma” [N.d.R.]

Il successivo invito arrivò dalle produttrici del programma e quelli a seguire da persone che mi conoscevano o che avevano sentito parlare di me.

Stessa cosa è successa quando sono rientrata in Italia.

Ci sono state delle scelte che hai dovuto fare? Delle rinunce? Dei sacrifici?

Ti parlo della mia ‘ultima vita’, quella da presentatrice, ma pur cambiando le attività, la dinamica è ed è stata la stessa: studio, faccio esperienze, viaggio e lavoro.

Negli ultimi tre anni, ad esempio, ho lavorato tra Lettonia e Malta come dealer* con turni da 12 ore, anche notturni, e come cameriera per mettere soldi da parte e fare un salto oltreoceano.

* “dealer” sarebbe la traduzione inglese di “croupier” ma – come mi spiega la stessa intervistata – Federica faceva più la “presentatrice di giochi online”: faceva quindi più le veci di un presentatore vero e proprio piuttosto che di un croupier. [N.d.R.]

Sono ripartita da zero e sono arrivata in Messico dove presentavo eventi, tenevo corsi sulla comunicazione e l’empowerment in un centro di sviluppo imprenditoriale, partecipavo a ospitate nella TV regionale e, per arrotondare, insegnavo italiano.

Dopo 6 mesi e 2 traslochi, ho cambiato nuovamente città per iniziare a lavorare in un programma nella TV nazionale.

Finita la parentesi messicana, ho deciso di tornare per un po’ in Italia ed ho ricominciato da capo: dopo 2 mesi di studio e lavoretti vari è arrivato il primo cliente e poi tutti gli altri.

C’è stato un periodo molto duro in cui seguivo le aziende durante la settimana mentre nei weekend presentavo eventi o facevo delle trasferte perché avevo clienti fuori dalla Puglia che incontravo almeno una volta al mese.

Mi sono fatta il mazzo come tutti quelli che hanno voglia di prendere la responsabilità della propria vita e creare la propria realtà e non di stare a lamentarsi o a trovare scuse.

Mi sono fatta il mazzo come tutti quelli che hanno voglia di prendere la responsabilità della propria vita e creare la propria realtà e non di stare a lamentarsi o a trovare scuse.

Ho imparato che…

  • scegliamo sempre, consapevolmente o meno, quindi tanto vale conoscere cosa vogliamo davvero;
  • non c’è da dimostrare qualcosa a qualcuno ma dare il meglio di noi (che è diverso dall’essere i migliori) ovunque siamo e qualsiasi cosa facciamo;
  • l’intenzione dietro le scelte, le rinunce, i sacrifici e le azioni è potente solo se è autentica e sincera.
C’è stato per te un passaggio psicologico per arrivare a prendere certe decisioni? Tutti abbiamo paura di prendere decisioni che ci potrebbero cambiare la vita, ma io mi chiedo come possiamo condividere le nostre paure in modo da esorcizzare quelle degli altri. Non so se mi spiego. 🙂

Ammettere di avere paura – o di averne diverse – è necessario per esorcizzarle.

Le metti sul piatto, le osservi e scopri spesso che sono proprio quelle che si nascondono dietro la scusa, la lamentela, la decisione rimandata o l’azione non intrapresa.

Ammettere di avere paure è necessario per esorcizzarle. Spesso sono proprio quelle che si nascondono dietro scuse, lamentele, decisioni rimandate o azioni non intraprese.

 

Cosa ti spaventa di più?

Cosa vuoi davvero?

Non “cosa credi di volere”, ma “cosa vuoi davvero”!

Il campanello d’allarme più efficace resta sempre il nostro corpo: quando perde energia, quando si ammala, quando arriva qualche sintomo o dolore ci sta segnalando che qualcosa non va.

Il campanello d’allarme più efficace resta sempre il nostro corpo.

Più che un passaggio psicologico, su di me ho osservato e letto i campanelli fisici (tono di voce aggressivo, indebolimento, insonnia, stanchezza, mal di schiena) come evidenti segnali di un necessario cambio di rotta o di una nuova chiave di lettura da dare ad una determinata situazione.

Da qui ho preso le decisioni ed ho agito di conseguenza.

Hai vissuto momenti difficili nel tuo percorso professionale. Come si superano i momenti difficili? Che consigli daresti ad un’altra persona per aiutarla a superare quei momenti?

Consiglierei di non accettare consigli da nessuno.

Bisogna entrarci nella situazione difficile con tutte le scarpe.

Non possiamo pensare che rivolgendoci all’esterno o piangendoci addosso il momento passi.

Ogni crisi ha bisogno di una fase di decompressione, risoluzione, di nuovo ‘ordine’.

Bisogna avere pazienza e starci dentro.

Nel mio percorso le crisi non sono mancate.

Fa parte del gioco.

Più avanzi e più diventi consapevole di te stessa e di chi sei e più aggiusti il tiro.

Il tuo più grande errore in ambito professionale?

Gli errori più grandi sono stati due: in primis, non aver delineato i limiti di tempo e di azione tra me ed alcuni clienti che mi ha portato ad un sovraccarico mentale e operativo.

In secondo luogo, aver collaborato con persone che non stimo e che si sono rivelate inaffidabili ed immature anche a livello professionale.

Cos’è il successo per te?

Imparare a godermi il processo di un percorso, non il risultato.

Lasciare andare parametri, traguardi, scadenze altrui e entusiasmarmi di ogni passo del mio cammino.

E qual è il tuo più grande successo?

Non ne ho uno nel senso convenzionale.

Ogni momento in cui mi appassiono per ciò che sto facendo è un grande successo.

La scelta più azzeccata che hai fatto nella tua vita?

Essere me stessa, autenticamente, fregandomene del giudizio e delle opinioni altrui.

Hai un bel libro da consigliarci?

La via dell’artista” di Julia Cameron, un percorso di 12 settimane in cui l’autrice propone una serie di attività ed esercizi per risvegliare e nutrire il proprio lato artistico.

Lo consiglio soprattutto a chi crede di non averne uno. 😉

Come vedi il futuro del tuo settore? Ci sono prospettive?

Mi appare molto interessante.

Le dinamiche di produzione di contenuti e di promozione di brand e aziende stanno cambiando: i media tradizionali sono chiamati a trasformarsi e le piattaforme social hanno stravolto il modo di concepire la comunicazione e la modalità di catturare l’attenzione dei fruitori.

C’è chi sostiene che il cellulare diventerà la nuova televisione e alla TV verrà dato un ruolo più ‘radiofonico’.

Non resta che da fare un’unica cosa: testare, testare e ancora testare.

Bene Federica
Grazie per questa interessante chiacchierata!
Un ultimo messaggio all’umanità? 🙂

Ci vendono l’idea della vita perfetta:

  • un corpo perfetto,
  • un uomo perfetto (sul principe azzurro aprirei un capitolo, non una parentesi ☺),
  • un’automobile perfetta,
  • una casa perfetta,
  • tutto perfetto…

E cresciamo con l’idea che ci manca sempre qualcosa per sentirci vivi o che dobbiamo collezionare tutti i tasselli per avere una vita piena e, il più delle volte, finiamo per sentirci piccoli e impotenti.

No, non è così.

Non smettere di farti domande:

  • Chi l’ha detto che si fa così?
  • Questa è l’unica maniera che esiste per fare le cose?
  • Come facciamo a saperlo?
  • Perché si dice/si fa/si pensa in un determinato modo?

Rischia, fatti domande e continua a mettere e a metterti in discussione.

Cresciamo attraverso i DUBBI e le ESPERIENZE DI PRIMA MANO, non per ‘certezze’ trasmesse, per idee preconfezionate o indottrinamenti vari.

Può darsi che le risposte che stai cercando non arrivino mai ma cercandole affiora la TUA VERITÀ e il tuo autentico punto di vista sul mondo.

La vita non è definitoria, è ESPLORATIVA.

Esplora, gioca, impegnati, prenditi sul serio con leggerezza e lanciati!

Buona vita anime belle e…a brillar*!

* al primo motto che è ‘a ganar’ (che significa vinciamo!) ne aggiungo uno nuovo: a brillar (brilliamo!) ☺

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